COMUNE DI ISOLA DEL GIGLIO
GRUPPO CONSILIARE DI MINORANZA

SINDACO E MAGGIORANZA IRREMOVIBILI: NESSUNA RIDUZIONE IMU SULLA PRIMA CASA

Per l’IMU la normativa nazionale ha dato facoltà ai comuni, di ridurre l’aliquota base dallo 4‰ allo 2‰ sulla prima casa (come avvenuto per l'ICI che il nostro comune l'ha sempre fissata al minimo), livello minimo consentito dalla normativa vigente, reso certamente possibile da una stretta sul fronte delle spese. Moltissimi comuni hanno deciso in tal senso.

La nostra attenzione, di ridurre l’aliquota base dallo 4‰ allo 2‰ sulla prima casa contenuta in una Mozione che il sindaco ha portato all’esame del Consiglio di sabato scorso, era rivolta a tutti coloro che hanno la propria residenza anagrafica e domicilio sull'Isola, che vivono una situazione di disagio economico, dove i costi sono più che raddoppiati rispetto a quelli di altri territori ed arrivare a fine mese è sempre più difficile.

Avevamo chiesto da tempo di valutare, nel rispetto e nella salvaguardia degli equilibri di bilancio, la possibilità di estendere l’agevolazione della riduzione ad ogni fattispecie possibile ed a prevedere la riduzione dell’aliquota base dell’IMU sui fabbricati rurali strumentali dal 2‰ all’1‰, livello minimo consentito dalla normativa.

In un momento di crisi economica così stringente, noi abbiamo sentito il dovere di essere schierati al fianco dei cittadini, evitando di mettere le mani in tasca alle famiglie che maggiormente subiscono la crisi e non riescono ad arrivare ai “fine mese”.

Purtroppo sindaco e consiglieri di maggioranza non hanno capito l'iniziativa ed hanno fatto “spallucce”, confermando l'aliquota base del 4‰ sulla prima casa che è un chiaro indice di mancanza di rispetto verso chi si trova in difficoltà, comprese le giovani coppie che hanno fatto l'acquisto della prima casa al Giglio, con i costi esorbitanti che ben conosciamo.

Abbiamo fatto presente che l’IMU sulla prima casa si poteva ridurre AL MINIMO senza toccare i servizi e le spese del comune, semplicemente rimodulando lievemente le aliquote e le fattispecie impositive. Era una questione di scelta politica, e questa maggioranza, con questa manovra fiscale, sta dimostrando, ancora una volta, di non avere a cuore le sorti della collettività amministrata.

Con la nostra proposta non avrebbe pagato sulla prima casa circa il 90% dei cittadini residenti e domiciliati, e con la rimodulazione proposta l’Ente non avrebbe perso un centesimo!

Con la richiesta riduzione dell’aliquota base dallo 4‰ allo 2‰ sulla prima casa si poteva realizzare quel principio di giustizia e di equità sociale di progressività della tassazione, venendo incontro alle famiglie che più di altri stanno vivendo il momento di disagio sociale.

La prima abitazione è SEMPRE frutto di sacrifici, di lavoro e sudore di genitori e figli, che non è giusto tassare
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