La sanità nelle isole minori: quali prospettive nella legge di bilancio
Oggi sarà approvata dal Consiglio dei Ministri la legge di bilancio 2024 c'è qualche speranza che le isole minori italiane abbiano un finanziamento dedicato per risolvere il loro gap sanitario derivante dall'insularità?
Questa è la domanda che si pongono i cittadini ed i Sindaci di quelle isole.
Da troppi anni la sanità insulare va a geometria variabile, non solo tra i cittadini della terraferma ed i cittadini delle isole, ma anche tra le stesse isole: qualcuna ha un presidio ospedaliero e qualcuna non ha neanche una farmacia. Quindi altro che universalità, uguaglianza ed equità, requisiti che la UE attribuisce al servizio socio-sanitario nelle isole, nessuno di questi principi sembra essere garantito nelle isole minori italiane!
La legge di bilancio di quest'anno sembra muoversi tra confini finanziari molto ristretti come dichiarato anche nel Rapporto CENSIS del 2023 sulla situazione sociale del Paese. In esso si afferma che "l'attuale servizio sanitario è l'esito di una prolungata fase di depotenziamento con una contrazione delle risorse disponibili".
Si evidenzia "la prolungata fragilizzazione del servizio sanitario, il sussulto emergenziale del pre-covid ed il ritorno del trend di indebolimento.
Nel Def 2023 si rileva che, in rapporto al PIL, la spesa sanitaria pubblica è destinata a scendere progressivamente fino a toccare quota 6,2 nel 2026.
Questa previsione può essere sfatata nella legge di bilancio 2024?
Forse non del tutto, ma può essere mitigata soprattutto in riferimento alla sanità nelle isole minori.
Realtà insulari straniere quali la Spagna, la Francia ed anche la Grecia ci dicono che la sanità insulare non solo ha norme specifiche dedicate, ma ha anche finanze dedicate per garantire strutture sanitarie rafforzate e servizi adeguati alle criticità insulari a sostegno alla telemedicina ed ai servizi a distanza.
Particolare attenzione viene dedicata al personale prevedendo incentivi, bonus salariali, agevolazioni fiscali per attrarre e trattenere i professionisti sanitari in queste aree remote.
È previsto il miglioramento delle comunicazioni e dei collegamenti aerei e marittimi.
I trasporti sono giustamente correlati ad una efficienza ed efficacia di servizi sanitari.
Anche le competenze del personale sono implementate per rispondere alle esigenze specifiche delle popolazioni locali insulari sia dei residenti stabili e sia dei residenti temporanei quali sono i turisti.
In queste realtà straniere particolare attenzione viene data alla partecipazione sociale prevedendo valutazioni continue per compensare ed eliminare le disuguaglianze, gli squilibri territoriali nell'allocazione e distribuzione delle risorse, miglioramento della qualità delle cure e dell'assistenza erogata dai servizi.
Il punto di forza è rappresentato dal funzionamento decentrato delle risorse umane e materiali.
Anche in Italia sono stati adottati provvedimenti sull'insularità, è stato persino costituito un Ministero specifico sulle politiche del mare che ha adottato provvedimenti per le isole in tema di messa in sicurezza di edifici e porti oltre il Piano del mare in cui le isole hanno una trattazione specifica.
Tuttavia, si continua a rilevare una discrasia tra provvedimenti ed effetti.
Non si ritiene che ci sia una attuazione efficace del VI comma dell'art.119 della Costituzione. Attuazione che potrebbe essere favorita anche dall'applicazione correlata del II e III comma in tema di fondi perequativi e di coesione.
Ancora meno influisce, nella soluzione dei problemi sanitari, il DM del 23 maggio 2022 n.777 che ridisegna una sanità territoriale ma niente dice né prevede sulla sanità insulare.
Notazioni maggiori si ritrovano nel PNRR missione 6 ma anche qui l'attuazione dei principi enunciati influiscono poco sulla soluzione dei problemi insulari. Solo la Regione Sicilia ha sottoscritto un CIS per potenziare il servizio di elisoccorso e del SELIS 118 per le isole minori. In attesa dell'approvazione di un ddl specifico sulla sanità, come fatto nelle realtà straniere precedentemente citate, potrebbe essere approvato, dal CIPOM, un Contratto istituzionale di servizi sanitari tra le sette Regioni, sede di isole marine, l'Associazione nazionale dei Comuni delle isole minori(ANCIM), l'ANSPI ed i Ministeri interessati.
Un Contratto unitario per dare soluzione unitaria ai temi della sanità insulare.
La copertura finanziaria potrebbe essere trovata all'interno dello stesso PNRR missione 6 utilizzando i finanziamenti che, da un monitoraggio dell'avanzamento dei progetti, risulteranno difficilmente spendibili entro il primo semestre del 2026.
Nella recente Conferenza, tenutasi a Favignana, e nella quale è stata approvata "La Carta per una salute insulare universale ed equa", è stato presentato dal Professore Ranieri Guerra un progetto finanziario per erogare servizi più adeguati con costi abbastanza contenuti.
Per una opportuna valutazione la si collega alla Carta di Favignana.
Segretaria Generale ANCIM
Gian Piera Usai
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