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La tragedia della Concordia a Report
Poche righe per segnalare alla redazione di GiglioNews, alla quale forse la notizia è sfuggita, e di conseguenza a tutti i frequentatori del sito, che la trasmissione Report di Milena Gabanelli, in onda domenica 12 ottobre alle 21,40 su RAI 3, sarà dedicata alla tragedia della Costa Concordia, con particolari assolutamente inediti a detta del promo della trasmissione.
"Dopo 3 anni il relitto della Concordia - si legge sul sito della trasmissione - con un’operazione che non ha precedenti è stato portata via per la demolizione. E la politica è accorsa a omaggiare e ringraziare Costa per l’impegno profuso. Costo totale dell’operazione: 1 miliardo e mezzo, a carico di Costa, che però paga grazie all’assicurazione. L’amministratore delegato di Costa, Thamm, dichiara: abbiamo alzato il Pil nazionale di oltre un miliardo. Applausi.
Report ha ricostruito quello che è accaduto la notte del naufragio della Concordia con documenti e interviste inedite. Il comandante Francesco Schettino è accusato di omicidio colposo plurimo per non avere dato l’ordine di emergenza in tempo e avere abbandonato la nave prima che tutti i passeggeri fossero in salvo. Schettino, intervistato in esclusiva da Report, racconta la sua versione dalla quale emergono fatti fino a oggi sconosciuti. Dal racconto del Comandante e dalle carte dell’inchiesta, emergono anche i malfunzionamenti della nave e l’impreparazione dell’equipaggio, che in gran parte non parlava nemmeno la lingua di bordo, l’italiano, e spesso neanche l’inglese. Dopo l’impatto alcune porte stagne non tengono, o restano aperte, gli ascensori impazziscono, e si salvi chi può. Va in tilt persino il generatore d’emergenza. L’incidente della Concordia è un caso isolato che è solo da imputare all’incapacità del suo comandante, o vi si nascondono altre responsabilità di un livello più alto? Le navi in giro per il mondo in questo momento sono sicure?
Report trasmetterà documentazione inedita che pone seri interrogativi su quello che è successo alla Concordia e su tutto il funzionamento della catena dei controlli."
Angelo Stefanini
E’ evidente che la Capitaneria di Porto non è tenuta a controllare il traffico marittimo… E quindi abbiamo in paga degli alti Ufficiali M.M. (C.P.) utili solo a sgridare un Comandante in difficoltà come se fosse l'ultimo dei suoi subalterni. Non è comunque l'armatore a prescrivere le rotte, ma bensì i porti di attracco e gli orari. Il Comandante, in base alle normative locali, scegli una rotta più consona a sua discrezione (per esempio tenendosi lontano da una zona pescosa e frequentata da pescatori o evitando bassi fondali pericolosi (!)). La mia era solo una polemica perchè a incidente avvenuto tutti avevano il tracciato della nave. Ci scommetto le mutande che a Livorno c'era qualcuno che era seduto davanti al monitor della Centrale Operativa che "avrebbe" potuto accorgersi della posizione anomala della Concordia, ma per uso e consuetudine non è intervenuto. E' auspicabile che la catena di radar marittimi, già installati sulle nostre coste, entri a pieno regime avendo come obbiettivo il raggiungimento di standard "quasi" aeronautici.
Sì, Alberto, le regole dell’Organizzazione Marittima Mondiale (IMO, filiale dell’ONU) non prevedono il controllo del traffico marittimo... e non c’è controllo; salvo casi speciali come le Bocche di Bonifacio o il mare fuori dei grandi porti. Ogni armatore può prescrivere rotte obbligatorie solamente per le proprie navi... La sorveglianza del mare è un’altra cosa, ma il traffico non è controllato. L’IMO ha organizzato il salvataggio, la ricerca e la previsione del tempo nel mediterraneo. All’Ovest della Sardegna la responsabilità è francese, da Tolone alle acque algerine. Per il Tirreno e il mar Ligure, l’Italia è responsabile. Per di più ci sono controlli ufficiali contro il terrorismo, il contrabbando o altri cattivoni, ma sempre senza controllo del traffico. C’è l’affare delle Guardia Costiere, Capitanerie di Porto, Guardia di Finanze, Dogana ecc. Saluti Urs
E' evidente che la Capitaneria di Porto non è tenuta a controllare il traffico marittimo... (?)
Non ho visto la trasmissione "Report" di domenica sera, ma un'osservazione sento di doverla fare lo stesso. Non potremo considerare sufficientemente esauriente il risultato delle vaste analisi tecniche e giudiziarie in atto ormai da mesi e anni tese a ricercare e individuare tutte le responsabilità sulla tragica vicenda della Concordia finchè non verrà chiarito un dubbio di fondo: Come è stato possibile, cioè, che una nave da crociera della tipologia la Concordia di 114.000 tonnellate di stazza lunga 300 mt alta come un palazzo di 20 piani con oltre 4200 persone a bordo tra equipaggio e passeggeri per la quale le norme nazionali e internazionali prevedevano una rotta obbligatoria parallela alla linea media di costa dell'isola distante almeno 5 miglia sia andata a finire a meno di 0.2 miglia dalla stessa linea cioè a una distanza 25 (venticinque) volte più bassa di quella prevista di norma senza il minimo intervento deterrente dell'intero sistema di controllo della navigazione sia locale che nazionale?