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L’Albero della vita
Commiato definitivo per tre amici isolani deceduti, che il destino, come in un ragionamento divino ha dislocato nei tre centri dell’isola: uno al Campese; uno al Porto e uno al Castello; in tre giorni consecutivi uno di seguito all’altro.
Scrivo col sentimento non del dolore, che, avvolti nel luttuoso distacco, tale sentimento va al cuore dei familiari; scrivo nell’amara consapevolezza che il bellissimo albero ricco di rami frondosi; generoso di ristoro e certezze basilari dal quale abbiamo assunto linfa vitale sin dalla nascita, sia finito.
L’Albero della vita è il nostro Giglio familiarmente chiamato Scoglietto; Isoletta Bella; Isola Benedetta. Ci sono nata, assorbendone subito l’odore millenario che emanava, per questo ho un carattere forte e allegro.
Nei miei ricordi isolani c’è sempre un cielo terso che riflette luce sulle cose; su di noi. Una campagna tortuosa e scoscesa che canta perché riscaldata da quel sole che c’è sempre.
Nei miei ricordi isolani vedo gli incontri lungo i lastricati del Castello con i paesani più grandi; gente affaticata che cammina sudata, con la mente (credo anche il cuore) rivolta al c’ho da daffa’ quotidiano vissuto come impegno ricevuto dal Destino.
Però vedo le donne, le nostre mamme davanti alle botteghe, unica loro fonte di comunicazione sociale oltre alla chiesa, che parlano forte; ridendo.
La sporta di paglia sempre sotto al braccio.
Una vita di passi leggeri e saltellanti per noi figli; vita vissuta per strada sino al tramonto nella vaghezza che tutto sarebbe continuato così…
Vita ricca di parole scambiate; commenti fatti con battute spiritose che diventavano ritrosia al momento della confidenza sentimentale o nei progetti di vita; e sempre, sempre, ricordo quell’andare leggero incontro alla crescita guardando gli orizzonti lontani sul mare infuocati dai colori più incredibili ma veri.
Noi eravamo quei colori vivendo realtà credibili fuori dal mondo continentale; Eravamo veri. E sembra ieri.
I nostri compianti amici hanno vissuto quei colori.
Dedicato a Carla Gentili, detta - Carla di Caponi - che ha vissuto con la sua famiglia di origine in codesta epoca; la più bella di Giglio Castello.
Dedicato a Luigi Brizzi - detto Gigi - Giglio Porto: La pazienza, la gentilezza, la famiglia indistruttibile e il legame selvaggio verso l’isola.
Dedicato a Agostino Mirri, detto - Mirri - divenuto isolano, campesaio alla Lampara, per amore di una donna isolana.
4/5/6 Dicembre 2019
Palma Silvestri
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