Caro Walter,
ti scrivo come semplice cittadino, anche se le recenti vicende sull'istituzione di corse notturne fra l'isola del Giglio e il continente mi hanno fatto venire in mente alcuni episodi di quando ricoprivo la carica di Sindaco. Mi riferisco a una sera d'estate in cui i carabinieri locali, stanchi di essere accusati di non fare niente contro gli schiamazzi notturni a Giglio Castello, operarono un “blitz” fuori il bar da Scipione e contravvenzionarono tutti i ragazzi presenti a sedere sulle scale contestando loro una serie di fatti (occupazione di suolo pubblico, disturbo della quiete pubblica ecc.) cui sarebbe conseguita, oltre alla multa, la denuncia penale.
L'indomani mattina un nutrito gruppo di mamme inferocite chiese di essere ricevuto da Sindaco e Giunta, a cui ne dissero di tutti i colori (... i nostri figli sono ragazzi per bene ... ora dovranno avere pure il processo in Pretura ... siete contro il turismo ... volete un'isola dormitorio ... ecc.).
Uscita dal Comune la delegazione delle madri, arrivò un'altra delegazione di donne, capitanate dalla buon anima di “Tina del Panza”, altrettanto inferocite perché molti turisti cui avevano affittato i loro appartamenti, avevano restituito le chiavi e, rinunciando alla caparra, se ne erano andati dato che la notte non riuscivano mai a riposare; così, in pieno agosto, molti appartamenti rimasero sfitti.
Uscita la seconda delegazione di donne, la Giunta Comunale, allora formata dal sottoscritto, da Aldo Aldi, Ivio Lubrani, Sandro Brizzi e Maurizio Pini, si riunì per riflettere e cercare di trovare una soluzione che potesse accontentare tutti. Decidemmo che l'unica possibilità per poter decongestionare, dopo una certa ora, Giglio Castello, era quella di creare un polo di divertimenti fuori dai centri abitati. Individuammo anche la zona (la valle di S. Sebastiano, fra il Lazzeretto e l'Arenella, a valle verso il mare dell'attuale centrale di telefonia). Cominciammo a lavorare in tal senso. Poi il mandato amministrativo si concluse. Il Sindaco che venne dopo (che forse aveva visto, fra i vari progetti presentati, qualcuno che aveva proposto, oltre alla discoteca, anche altri spazi) disse che la nostra era tutta una speculazione per costruire un nuovo villaggio turistico e l'idea non ebbe seguito). Successivamente, su iniziativa privata, si sono andate (e si vanno concretizzando) altre due ipotesi di “divertimento notturno dislocato”.
Ho ritenuto opportuna questa premessa perché ricordo che tu, in varie occasioni, hai detto che “il turismo deve essere programmato e non subìto”. Per questo mi domando se siano state attentamente valutate, con l'istituzione di eventuali corse notturne, le possibili conseguenze dell'incremento della “movida notturna”. Infatti è prevedibile che molti di quelli che arrivano potrebbero anche rimanere e ripartire con i traghetti della mattina successiva (cosa più che legittima). Ciò potrebbe però implementare un modello di turismo, per lo più giovanile – tipo Ibiza nelle Baleari-, che andrebbe a confliggere con l'altra componente del turismo gigliese di cui si diceva prima. Occorre quindi che tutte le forze sociali ed economiche dell'isola, la Pro-Loco in primis, dicano la loro, decidendo quali delle due componenti dell'economia turistica privilegiare e facciano inoltre pressione sull'organo di governo dell'amministrazione comunale che, a mio avviso, ha assunto in proposito un atteggiamento assolutamente irresponsabile perché passivo rispetto a pressioni esterne dall'isola.
Un incremento delle presenze notturne provocherebbe sicuramente un aumento della confusione non più solo in Giglio Castello ma nell'intera isola, Giglio Porto in particolare: questi nuovi flussi comporterebbero naturalmente il concretizzarsi di nuovi interessi anche locali e una conseguente situazione ancora più difficile da gestire nel tempo dal punto di vista amministrativo (le cronache quotidiane di quanto sta succedendo in questi giorni nella terraferma della nostra provincia sono estremamente esemplificative del tipo di problemi che si andrebbero a creare).
A titolo personale, con questo mio scritto non voglio perorare nessuna delle due cause, dato che entrambe le scelte potrebbero avere dei lati positivi. Il vero problema é che siamo proprio nella classica condizione in cui è doveroso e necessario “programmare” e non “subire” il turismo, come tu hai sempre sostenuto. Per questo rimango in attesa di vedere quali iniziative intraprenderai, come Presidente della Pro-Loco, per fare in modo che, chi è istituzionalmente preposto a decidere, abbia il coraggio delle proprie scelte e se ne assuma le conseguenti responsabilità.

Cordiali saluti,
Armando