Il naufragio della Concordia davanti al nostro porto, considerato da ognuno di noi come la porta della nostra casa, ha inevitabilmente spinto all’interno di essa molte persone. In questo periodo dell’anno e per il resto dell’inverno sull’isola rimaniamo in pochi. L’atmosfera è quella tipica dei piccoli centri accentuata nel nostro caso dall’insularità, tutti ci conosciamo, ci preoccupiamo l’uno dell’altro sotto tutti i punti di vista.

La Concordia ha scardinato la porta della nostra isola e riversato su di essa, appunto in quella che noi consideriamo la nostra casa, una moltitudine di persone a noi sconosciute, razze e culture eterogenee la maggior parte delle quali il sentimento che ci fanno percepire è l’indifferenza nei nostri confronti che si tramuta sovente in insofferenza se consideriamo i livelli operativi più alti.

Alcuni problemi sociali tipici dei nostri giorni che riguardano in particolare i giovani corrono il rischio di essere amplificati, mentre per alcune manifestazioni, comportamenti, proprie della nostra cultura e tradizione, già affievolite, c’è il rischio di un definitivo distacco. Noi abbiamo come ogni piccola comunità le nostre abitudini, le nostre tradizioni, i nostri passatempi, i nostri sentimenti che più si manifestano e vengono realizzati durante l’inverno in quanto molti di noi fortunati, essendo impegnati nel turismo estivo, hanno abbastanza tempo a disposizione.

Uno di questi appuntamenti nel quale molti gigliesi si ritrovano è il 2 novembre. Chi può viene a trovare i propri morti, anche chi ormai non frequenta più l’isola quel giorno è difficile che manchi. La rimpatriata diventa occasione per un aggiornamento generale, rivedere amici e parenti, se è una bella giornata molto tempo viene passato nei due cimiteri anche per scambiare due chiacchiere.

Lei, signor Gabrielli, è entrato da subito nelle grazie dei gigliesi. Ogni volta ci siamo fidati di quanto veniva a dirci e continueremo a farlo. I suoi modi, le sue argomentazioni hanno creato in noi un sentimento di fiducia nei suoi confronti che attualmente rimane inalterato.

Per quanto sopra detto, il 2 Novembre non venga al Giglio. Non ci inquini uno di quei giorni importanti per noi. Per quel giorno, per quanto possibile, lasci la Concordia sulla porta di casa. Quanto ci dovrà dire lo trasmetta al nostro Sindaco ed alla prima occasione, venga pure, qui è sempre il benvenuto.