LETTERA APERTA A STEFANO FERI, 
EX ASSESSORE ALL'AMBIENTE DEL COMUNE DI ISOLA DEL GIGLIO

Caro Stefano, 
in occasione della fine del tuo mandato amministrativo di assessore all'ambiente dell'isola del Giglio, decidendo di non ricandidarti, ritenesti doveroso (per la prima volta nella storia del nostro Comune) rendicontare la tua attività di amministratore in una lunga relazione che si concretizzò nella pubblicazione di un corposo volume. Come ricorderai, allorché mi chiedesti un parere su quel libro (ancora in bozza) ti dissi che l'unica cosa che non mi piaceva era il titolo (STEP). Tu insistesti per lasciare quel titolo perché condensava, in quella unica e breve parola inglese, la speranza che, il tuo impegno di cinque anni, fosse stato utile per te e per noi tutti a compiere un “passo” in avanti; un avanzamento piccolo ma importante, non in termini economici o comunque pratici per l'isola, ma in termini di comprensione della nostra realtà e di conseguente consapevolezza di quelli che sono i valori reali e importanti da salvaguardare e da conservare nel tempo, anche e soprattutto per le nuove generazioni. 
Quando, qualche giorno fa, ho visto la programmazione della giornata ecologica pubblicizzata con lo stemma del Comune di Isola del Giglio accanto al logo dell'Ente Parco, quando ho letto di un'imbarcazione che veniva appositamente dall'Elba per partecipare alla suddetta iniziativa, quando ho letto su “Giglio News” il resoconto intitolato “La giornata ecologica, un successo senza precedenti”, mi sono sentito orgoglioso e ho pensato a te, ho pensato che quel piccolo passo in avanti era veramente stato fatto, soprattutto nelle teste e nelle coscienze di molti e che questa era la cosa più importante, indipendentemente dalla quantità di rifiuti raccolti rispetto alle precedenti edizioni. Per quanto fin ora detto, penso che il successo della giornata ecologica (cui di sicuro avresti partecipato fisicamente anche tu, se in quei giorni non ti fosse nata una figlia -auguri anche per lei-) rappresenti -a posteriori- una sostanziale vittoria politica tutta tua.
Questo non significa naturalmente che tutto ciò rappresenti un punto di arrivo. La strada da percorrere è ancora lunga. I decenni che abbiamo perso e i conseguenti danni per l'isola che ne sono derivati (su cui si potrebbe scrivere un altro libro) per colpa di quelli che hanno contrastato la “giusta” applicazione della legge quadro sulle aree protette (394) e che ancora oggi, scioccamente, ne invocano la revoca, devono essere recuperati. E' opportuno che si faccia un altro passo in avanti, che si capisca finalmente che tale legge è solo uno strumento e che è preciso dovere di ogni amministratore locale adoperarsi per la sua corretta applicazione. Anche un coltello è uno strumento e può essere utilizzato “anche” per far del male. La soluzione del problema, metaforicamente parlando, non è impegnarsi a togliere dalla circolazione tutti i coltelli, quelli da cucina compresi, ma adoperare correttamente lo strumento (e, nel caso della legge 394, cominciare a leggerla). Leggere l'articolo 1 paragrafo b: “La presente legge garantisce e promuove l'applicazione dei metodi di gestione e di restauro ambientale idonei a realizzare una integrazione fra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo pastorali tradizionali”. Leggere l'articolo 7 dove dice: "Ai Comuni del Parco è attribuita priorità nella concessione di finanziamenti statali per la realizzazione di recupero di nuclei abitati rurali, opere igieniche e idrogeologiche, attività sportive, culturali ecc.”
Naturalmente tali obiettivi non si conseguono con slogan ad effetto o con chiacchere da bar, ma con STRUMENTI ATTUATIVI ben precisi, in cui gli amministartori locali devono essere co-protagonisti. E questi strumenti si chiamano PIANO DEL PARCO (alla cui realizzazione hai contribuito fattivamente con idee e proposte come amministratore dell'isola del Giglio, partecipando, per cinque anni, alle riunioni del Consiglio Direttivo del Parco, con un numero infinito di viaggi all'isola d'Elba) e PIANO DI SVILUPPO SOCIALE ED ECONOMICO, a proposito del quale gli amministratori dell'isola del Giglio, attualmente in carica, dovranno dimostrare di essere in grado di rappresentare gli interessi dell'isola del Giglio, dei suoi abitanti e del suo ambiente naturale, e di controllare e garantirne la successiva reale e razionale applicazione.

Armando Schiaffino