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U L T I M I S S IME: E’ IL DESTINO, CINICO E BARO, CHE HA “SOTTRATTO” LA “CONCORDIA” A PIOMBINO!
Con quella sua boria, che Dio l’abbia in gloria!, che farà la storia di questo Paese, mutandone rotta e tagliando le spese, che corrono in frotta, il Renzi nostrano, non senza pretese, prendendosi in mano il nodo gordiano di quella Concordia ch’ha fatto discordia, e gran sarabanda, a “Zena” la manda.
Così con “dispitto”, qual fosse un delitto, violando il diritto, supposto s’intende, del Rossi toscano, che tosto l’apprende, ha imposto la quiete spargendo l’assenzio ed anche il silenzio.
Ragionando di fino col bell’ “intellitto”, che tosto s’”artrova” “Che pur si rimuova Il tristo relitto !”, par ch’egli abbia detto, “Piombino… Piombino!”, par ch’abbia asserito, alzando “anco” il dito, al buon Gabrielli al sindaco Ortelli, a questi ed a quelli che, di parte avversa, di dritta o traversa gridavan con “gorgia” facendo una bolgia.
“E’ stato il Destino che non ha “volsuto”, qual’anàcoluto, che fosse a Piombino, con quella sua rada, compagna di strada! L’ho chiesto agli Aruspici, assieme ai lor Mani, che come gli “Etruschici”, adesso Toscani, ho ben compulsato per saperne il fato”.
“M’han detto.. m’han detto” infine t’ha ‘ggiunto, non senza un buffetto, un poco “scompunto”, parlando d’un fiato col guardo accigliato alquanto abbrunato, “che se a Piombino, l’immenso relitto, che v’ha tanto afflitto, fosse stato “assegnato”, il “felleo” Schettino, ormai sputtanato, invece che a sera, con gran sicumera, del tragico inchino, con pari cipiglio, invece del Giglio, che fu sfortunato, avrebbe omaggiato, a mezza mattina, ben l’Isola d’Elba, di storia superba, appo il Rio di Marina.
Purtroppo quel fesso, che, mal genuflesso, tenendo altra rotta, meritava, da tergo, gli si desse una “botta”, ebbe il Giglio d’usbergo”.
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