Ritorna "Oh che bel Castello"
[caption id="" align="alignleft" width="238"] Foto M. Landini[/caption]Considerando il successo della prima edizione 2013 e il messaggio positivo “Come rivalutazione e vita sociale, la sera, nel borgo di Giglio Castello” la Pro Loco di Isola del Giglio e Giannutri G. Bancalà, con il patrocinio del Comune, propone la II° Rassegna di "OH CHE BEL CASTELLO", mostra di Arte, Pittura, Artigianato, Mestieri del mare e della terra, Ricami, Musica e tutto ciò che collega il presente alle tradizioni radicate nel tessuto storico locale.
La Kermesse si svolgerà nelle sere di 11 e 12 luglio p.v. dalle ore 21.00 alle 24.00 all’interno delle mura, partendo dall’ingresso principale (alla Madonnella) seguendo per via Garibaldi e via Roma, la circonvallazione interna che abbraccia quasi tutti i vicoli del borgo medievale.
L’iscrizione è libera e possono partecipare tutte quelle persone che con la loro arte sentono proprio il messaggio sopra descritto (gigliesi e non).
Informazioni e riferimenti: Pro Loco di Isola del Giglio - via Provinciale, 9 - Giglio Porto Sig.na Elide o Stefano tel: 0564-809400 mail: info@isoladelgiglio.it
Pro Loco di Isola del Giglio
FILASTROCCA Ma che bel Castello, Marcondirondirondello, sembra quasi un ritornello che si canti là e qua e persin nell’al di là, Marcondirondirondello Marcondirondirondà. Mamma mia, mamma mia, stiano i santi in sagrestia, ché la vita è godereccia ed il cuor spesso si sbreccia nella bolgia del peccato, coll’udito e col palato. Questi e quelli fan la sagra, siasi grassa che più magra, siano brutti, siano belli, siano grossi, siano snelli. ricompresi i “serenelli”, siano ricchi o poverelli, siano furbi, siano fessi, siano pur baccalà lessi od i fritti stoccafissi, che si mangiano in città. senza offende’ i Bancalà. Saran tutti gran “kermessi” ben vocati oppur professi a ben bere e ben mangia’ da rischiare l’al di là. E se, poi, c’è tempo bello Co’ ‘n ardito venticello, ad esempio il Maestrale, che del mare alza le bave, li vedranno, col sereno, e l’avranno pure a male, a sentirli, senza freno, dalla costa d’Orbetello, che s’ingozzano di vino tracimante da ogni tino. Si festeggia, su al Castello, pe’ lo storico “tornello, che nessuno se n’ammali!, tra scaffali e mille assali, paraventi e “sposizioni”, di millanta dimensioni, con caterve di prodotti appoggiate sui “soppiedi”, che non sai dove ti siedi, procedendo solo a piedi: so’ i prodotti più “nostrali”, come dir tradizionali, messi in vendita a mattina, per chi vuole paga’ prima, od, al fresco della sera, colla brezza che si spera, mentre vuotansi i boccali nelle frasche e all’osteria, dell’Ansonaco toscano, che, se pure, pare strano, tale e quale è all’Inzolia dell’antica Siculia degli storici Normanni che all’Italia non fe’ danni. Sia per questo, sia per quello, a Campese c’è il tortello, tanto buono e tanto bello, da sembrare un bel fringuello, ben pasciuto e tenerello, tanto che la pasta, al gusto, siasi magro che robusto, sia al furbo che al citrullo, lascia in bocca, come il frullo, delicato d’un uccello, quasi fosse un pettirosso, variegato e molto bello, che una volta ogni “prevosto”, raramente il poverello, ne mangiava a più non posso, sbrodolandosi i calzoni, rosolato sui carboni. Ed in piazza, a Giglio Porto, di rimpetto al Demo “hotello” (proprio in faccia all’Argentario e, più dietro, ad Orbetello), dove ancor vegliano il morto e già recitano il rosario d’accompagno in sepoltura pria che cessi la calura, con il rischio che l’altura, a dispetto delle messe, ne sconvolga l’andatura attizzando le scommesse, s’imbandisce una Kermesse, che, straricca di buon pesce, coll’ausilio del “suo” vino, senza goccia che se n’esce, anche a “bello” col catino, quale bando alla discordia, qual viatico al Concordia che alla fine se ne va, per fa’ festa in galloria, acciocché trovi la via e non abbia più a torna’. Ma che bel Castello, Marcondirondirondello, sembra quasi un ritornello che si canti là e qua e persin nell’al di là, Marcondirondirondello Marcondirondirondà.