Nessun pericolo di sversamento dalla nave incagliata a Sant’Andrea
Il Parco è in contatto con le autorità marittime per monitorare la situazione relativa all’incidente della nave incagliata nell’area nord dell’Isola d’Elba a Sant’Andrea, in una delle coste più belle dell’Isola. Alle 05,00 odierne, la M/n MERSA II, di bandiera Panamense, in uscita da Portoferraio e diretta a Marina di Carrara, con un carico di barre di ferro, si è incagliata presso Marciana Marina.
La M/n MERSA II, con scafo di 90 metri, ha a bordo 12 membri d’equipaggio che risultano in buone condizioni di salute. La locale Autorità Marittima ha disposto controlli subacquei al fine di accertare la presenza di falle che possano comprometterne la stabilità e/o causare potenziali pericoli di’inquinamento da idrocarburi. L’urto, probabilmente dovuto ad un errore umano, ha interessato la zona prodiera dell’unità dove è stato rilevato uno squarcio di tre metri. Il carburante si trova a poppa e non sono evidenziabili inquinamenti in atto.
“Sono tranquillo- afferma il Commissario Avancini- due rimorchiatori stanno verificando le condizioni e hanno visto che non c’è pericolo per la fuoriuscita del combustibile. E’ in arrivo anche un mezzo della Castalia, il servizio di antinquinamento nazionale per il Ministero dell’Ambiente, che assisterà le operazioni a titolo di precauzione”
Nessun pericolo dalla nave incagliata all'Elba
Autore: Parco Nazionale Arcipelago Toscano
1 Commenti
Caro Mancini,non se la prenda per qualche aggettivo di troppo.
Quando dico "opinabili" intendo dire che le sue valutazioni tecnico-scientifiche, peraltro interessanti e anche divertenti,sono spesso basate su ipotesi del tutto sue personali.
Come quando per esempio ipotizza per il baricentro=centro di massa=centro di gravità del relitto una caduta libera di tipo semplicemente traslazionale nel campo di gravità terrestre, o quando ipotizza una dipendenza lineare della forza resistente di attrito viscoso dell'acqua in fase di caduta fissando sempre per pura ipotesi di lavoro in 10 m/sec la velocità finale. Tutte ipotesi e quindi risultati di calcolo dovuti a valutazioni e stime di carattere personali, che per quanto attendibili,sono comunque "opinabili".
Strano che non abbia avuto da ridire sull'altro aggettivo, forse più pesante per le sue condiderazioni, e cioè "inutili".
Anche qui non volevo esser affatto offensivo nei suoi riguardi, ma tutte le sue valutazioni si basano su un'ipotesi di fondo circa il pericolo, per lei assai probabile, di totale ribaltamento in caduta svincolata del grande relitto con "ruzzolamento" finale sul fondale più profondo.
Ebbene questa ipotesi, mi scusi, è del tutto fantasiosa.
Se un minimo rischio di ricaduta svincolata sul fondale naturale e ierregolare ci può essere è semmai proprio dal lato dove è attualmente inclinata la nave, per eventuale cedimento degli ancoraggi di trattenuta in fase di sforzo di raddrizzamento.
Ma non credo affatto che questo possa avvenire, peoprio perchè uno degli aspetti salienti del progetto Micoperi-Titan sta proprio nella predisposizione accurata di questi organi di trattenuta, che permettono il raddrizzamento graduale quasi stazionario con applicazione successiva dei cassoni di galleggiamento.