Porticciolo: le elezioni si avvicinano
Le elezioni si avvicinano e puntuali arrivano, con rispetto parlando, i primi rigurgiti politici ovvero le prime dimostrazioni di tutto sapere, quel sapere purtroppo che per ben 5 anni è stato dormiente ed estraneo alla vita amministrativa della nostra bella isola.
Mai una parola sulla sanità, mai una parola sulla scuola, mai una parola sulla riqualificazione urbana, mai una parola sul trasporto marittimo, mai una parola sulle rinnovabili, mai una proposta sui mille e più temi appartenenti del nostro territorio che avrebbero dovuto stimolare la sensibilità, l’interesse e, lasciatemi dire, la passione delle figure che si propongono oggi al governo dell’isola.
“Time’s up”, si esprimono così gli inglesi quando non c’è più tempo per dare credibilità alle cose che si dicono. Ma, senza usare la solita sterile polemica, armati di pazienza e senso del dovere, documentiamo ancora una volta cosa è successo fino ad oggi.
Il porticciolo di Campese. In attesa dell’approvazione definitiva del Piano Operativo, è e rimane una spiaggia vera e propria. Infatti la definizione di “porticciolo” o “approdo” noi l’abbiamo introdotta (perché non è stato fatto prima di noi?) nel Piano Strutturale ovvero nel piano di indirizzi e strategie approvato qualche tempo fa dal Comune e preliminare al Piano Operativo oggi in corso di formazione. Quindi, nelle more di questo nuovo piano, la vera identità del porticciolo è essere una spiaggia mentre non appena sarà approvato in via definitiva il Piano Operativo avrà le caratteristiche di approdo. Le conseguenti infrastrutture destinate all’ormeggio che verranno installate avranno, solo in questo modo, un senso e la piena legittimità. Pertanto, in teoria ma anche in pratica, ad oggi ed ancora per poco l’ormeggio sarà consentito solo all’ancora. Non escludo, senza illudere nessuno, che per questa stagione, attraverso interlocuzioni con la Procura e con l’Autorità Marittima si possa adottare un sistema transitorio/eccezionale per consentire l’ormeggio estivo non abusivo. Chi racconta una storia diversa sa di mentire oppure non sa di che parlare.
Problema dell’insabbiatura. L’insabbiamento in quell’area, se non si interviene drasticamente sul meccanismo delle correnti della baia, costituirà sempre una costante così com’è stato anche in epoca remota. L’attuale Amministrazione ha provato ad eliminare l’insabbiamento spendendo una cifra molto rilevante. Si trattò rimuovere la sabbia alla foce, molto larga, della valle della Botte, unico intervento consentito in quell’area perché questa azione andava a mitigare il potenziale rischio idraulico e quindi si trattava di un’azione permessa. L’intervento fu un successo ma dopo qualche mese la situazione tornò tale e quale in precedenza e sinceramente facendoci riflettere sulle somme investite.
Prospettive. L’Amministrazione ha un progetto per la regolamentazione degli ormeggi del Porticciolo. Lo abbiamo illustrato in un paio di riunioni con la gente del Campese ma, com’è noto a molti, non c’erano le condizioni urbanistiche per realizzarlo. La richiesta di concessione demaniale, dell’area funzionale agli ormeggi, è ai blocchi di partenza ma ferma per quanto sopra. (Ingrandisci prospetto a fianco)
Autorità Marittima. L’organo di vigilanza della Capitaneria opera in piena autonomia ma anche in piena sintonia con l’Amministrazione. Quando svolge azioni di controllo può informare l’Amministrazione ma quest’ultima non può partecipare agli interventi di polizia. I rapporti con il comandante di Locamare è ottimo ed è sempre improntato alla ricerca di una soluzione che quasi sempre è condivisa. Anche in questo caso cercheremo di individuare punti di incontro adatti ad un contesto come quello oggetto di critiche.
Infine. In tutta umiltà, riteniamo sinceramente di non avere la bacchetta magica o il dono della migliore soluzione ma su questioni come questa solo il tempo potrà consentire il traguardo auspicato. Né vogliamo rischiare di mettere in cantiere soluzioni che sono di fatto incompatibili con le leggi in vigore. Il caso successo oltre 15 anni fa dove, durante l’operazione di rimozione della sabbia dalla Torre del Campese, vennero prodotti diversi metri cubi di sabbia che poi furono depositati in zona Scanderia, abbandonata e consegnata quasi come una punizione alle Amministrazioni del futuro, dovrebbe indurre la politica degli “ultimi 15 giorni” a dire qualcosa di utile a spiegare i perché di quella scellerata decisione di cui è noto che fui totalmente e decisamente contrario.
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