Parole non dette
Visitando in questi giorni, nei cimiteri, le tombe dei nostri parenti, amici, conoscenti, vengono alla mente pensieri e sentimenti mescolati ad un senso di tristezza perché non sono più tra noi.
Il sentimento dominante che rasserenava un po' il cuore è la gratitudine e l’affetto. Guardando il loro volto, specialmente di qualche persona a cui eravamo più affezionati e con cui abbiamo condiviso di più la vita, ritornano alla mente i ricordi più belli, il bene che ci hanno voluto.
L’altro sentimento è quello del rimorso, un senso di colpa per quanto potevamo fare per loro e non l’abbiamo fatto: quante occasioni trascurate per esprimere loro il nostro affetto, quante parole di gratitudine, di conforto e di stima potevamo rivolgere loro e ci siamo astenuti, quanti gesti semplici di amore mancati, quante parole e atteggiamenti inopportuni che li hanno feriti e che potevamo evitare, ma non l’abbiamo fatto! Forse qualcuno attendeva da noi una parola di scusa, che invece non c’è stata. Incapaci a riparare ne rimaniamo rattristati, mentre qualche lacrima che non riusciamo a trattenere riga il nostro volto.
Sono questi i sentimenti che specialmente in questi giorni si provano ricordando coloro che il Signore ci aveva messo accanto, incominciando dai nostri cari genitori, parenti, amici, che ci hanno voluto bene e che noi forse non abbiamo apprezzato abbastanza.
Ci consola la nostra fede che ci dice che essi sono ancora vivi nel Signore. Una grande mistica francescana, Beata Angela da Foligno, diceva che l’Ostia consacrata, e possiamo dire ogni preghiera, è come una grande porta aperta attraverso cui noi possiamo comunicare ancora con loro.
In questi giorni allora la nostra preghiera sarà anche un dialogo con loro, in cui saper trovare parole di amore, di amicizia, di gratitudine, di stima e di richiesta di perdono ancora non dette, con la certezza che ci ascoltano e ci sorridono. La fede cristiana ci dice che è possibile.
Torneremo allora a casa con gli occhi umidi di pianto, ma con il cuore più riconciliato.
''PAROLE NON DETTE'': UN PENSIERO PER I NOSTRI DEFUNTI
Autore: di Padre Luciano Baffigi
0 Commenti
Per commentare occorre accedere con le proprie credenziali al sito www.giglionews.it
Login
Non riesci ad accedere al tuo account? Hai dimenticato la password?