Il commento di Agresti ci stà ed è accettabile, come è accettabile che rivendichi posizioni ed idee più vicine alla sua parte, perché sono considerazioni poste da un politico che ha approvato il Piano del Parco e che ha lavorato per farlo. Magari fossero stati questi i problemi ...

E’ condivisibile che rivendichi maggiormente il ruolo del Barbetti, anche egli uomo di centro destra molto in gamba, che effettivamente ha costruito il Piano e ci ha creduto, ma occorre evidenziare, altrettanto giustamente, anche il ruolo importante del Presidente Tozzi che lo ha portato a compimento affrontando non poche difficoltà, del quale sono stato anche testimone. Tutti sono consci della complessità che riveste l’ ultima fase di ogni Piano, quando si deve approvare in via definitiva.

Corretto anche il rilievo che Agresti fa sul Piano di Sviluppo Socio Economico che dovrà essere costruito soprattutto con il contributo dei Comuni. Su questo voglio sperare che con un Presidente della Comunità del Parco come Barbetti, con una votazione unanime a fare da sfondo, con i Sindaci dei Comuni interessati che dovrebbero essere più motivati che mai, ci sono ormai tutte le condizioni per a portarlo a compimento nel più breve tempo possibile.

Quando viene approvato uno strumento del genere, che fa “uscire” l’ argomento dal mero problema politico (l’ approvazione all’ unanimità anche questo significa), vuol dire che si aprono le porte affinchè tutti lavorino “vogando a prua”.

Di per se questa approvazione consente di passare dal governo del parco con una legge quadro (la 394) ad un governo fatto con un piano specifico che già da oggi apre opportunità alle comunità locali, in base alle regole previste per le diverse zone. Un parco che non è più tutto uguale, ma suddiviso in zone, ognuna prevista di regole ed opportunità differenziate, che vanno da quelle agricole a quelle conservazionistiche a quelle di sviluppo.

Sono soddisfatto che il mio intervento abbia scaturito un minimo di dibattito e non abbia fatto passare sotto silenzio una delle maggiori azioni positive degli ultimi anni, conseguite non a maggioranza, ma all’ unanimità, ovvero con l’ unanimità di intenti che il parco, se dotato di tutti i suoi strumenti, debba e possa funzionare sia per proteggere la natura, ma anche per dare nuova, diversa e preziosa economia alle zone interessate, senza bisogno di invocare chissà quali cambiamenti, ma cercando di far funzionare ciò che già abbiamo a disposizione.

Tutti i soggetti che oggi rivestono incarichi istituzionali e che sono coinvolti in questo settore hanno appena ricevuto, contemporaneamente, un grande privilegio ed un grande onere, ovvero dovranno gestire le nuove opportunità e allo stesso tempo lavorare per apportare ulteriori benefici alle comunità locali, senza disperdere i risultati di questo storico voto.

Il Segretario Stefano Feri