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Picchiano a sangue un "rivale": due arresti al Giglio
Picchiano a sangue un "rivale": due arresti al Giglio

Questa mattina, i Carabinieri del Norm di Orbetello e della stazione di Isola del Giglio hanno eseguito un’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Grosseto su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di due uomini napoletani, di 37 e di 36 anni e residenti all'Isola del Giglio, in relazione al reato di rapina aggravata.

I due giovani napoletani sono indagati altresì in relazione ai reati di spaccio di stupefacenti, di estorsione e di lesioni aggravate.

Infatti, i due, da qualche tempo, avevano impiantato all’Isola del Giglio una fiorente attività di spaccio di cocaina, con l’obiettivo di eliminare, di volta in volta, eventuali concorrenti nel traffico di droga, anche grazie ad azioni aggressive e ritorsive.

Le indagini - L'attività investigativa ha avuto origine lo scorso 28 luglio all'Isola del Giglio, in seguito al pestaggio subito da un trentenne albanese, con precedenti penali per spaccio di stupefacenti.

Dalle prime dichiarazioni della vittima dell’aggressione, è emerso subito che gli autori del linciaggio erano stati due uomini corpulenti dall'accento napoletano. Secondo il racconto dell’albanese, i due aggressori lo avevano minacciato di “farlo fuori” se avesse continuato a dare loro “fastidio“: sull'isola, infatti, i due erano e dovevano restare gli unici gestori del mercato della cocaina. Per rendere più reali e temibili le minacce, i napoletani avevano picchiato l’albanese con calci e pugni, oltre che con colpi di casco, e gli avevano sottratto il cellulare, lasciandolo a terra sanguinante. Per il grave trauma cranico subito, l’albanese era stato trasportato con l’elisoccorso Pegaso 2 all'ospedale di Grosseto, dove era stato tenuto sotto controllo per 24 ore.

Sulla base delle dichiarazioni rilasciate dalla vittima in sede di sommarie informazioni e del riconoscimento fotografico effettuato dallo stesso albanese, i Carabinieri dell’Isola del Giglio e il Norm di Orbetello hanno identificato i due aggressori negli stessi napoletani.

A quel punto, è iniziata immediatamente un’attività di indagine che si è avvalsa anche di intercettazioni telefoniche, che hanno permesso di ottenere subito indizi e di confermare l’aggressione subita dall’albanese.

Infatti, oltre a registrare quotidianamente l’attività di spaccio dei due napoletani, le intercettazioni hanno potuto confermare le dichiarazioni dell’albanese in merito alla “lezione” impartitagli dai due spacciatori.

Questi ultimi, nel corso delle loro conversazioni telefoniche, si sono lasciati andare a commenti ironici che, oltre a confermare le dichiarazioni della vittima in merito agli autori del pestaggio, hanno confermato l’atteggiamento di sopraffazione che i due avevano adottato nei confronti di tutti gli isolani, e, in quel caso, del loro concorrente albanese, e grazie al quale spadroneggiavano al Giglio.

L’attività di spaccio è stata ulteriormente confermata dai sequestri di droga fatti nei confronti dei clienti dei due spacciatori.