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Più di 5.300 persone si oppongono al progetto "Let's Go Giglio"

5.349 FIRME RACCOLTE PER FERMARE IL PROGETTO “LETSGO GIGLIO

Un numero enorme di persone ha firmato la petizione per porre fine al progetto "LetsGo Giglio". Dato che i Mufloni sono stati portati sulla nostra isola negli anni '50 per essere protetti, l'idea di abbatterli o di spostarli dal loro luogo di nascita dopo 65 anni è qualcosa a cui la grande maggioranza delle persone è fortemente contraria. Tanti hanno suggerito di creare sull’isola una Riserva Naturale Protetta per i Mufloni, con percorso di avvistamento e piccolo Museo, un’attrattiva in più che la Natura unica del Giglio potrebbe offrire. Va inoltre sottolineato che questo nucleo storico di mufloni è portatore di un patrimonio genetico prezioso ed unico. Rappresentano elementi essenziali del “Paesaggio vivente”, protetto dalla Convenzione sul Paesaggio del Consiglio d’Europa. Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno firmato e firmeranno la petizione per fermare il progetto dell’Ente Parco.

CONFRONTO TRA SPESE DI ERADICAZIONE E SPESE EFFETTIVE PER DANNI ALL’AGRICOLTURA

Nel progetto “LetsGo Giglioil costo dell'eradicazione di 25-40 Mufloni ammonta a circa 380.000 euro. In un periodo cronologico di 14 anni, dal 2007 ad oggi, i risarcimenti per danni da Muflone all’agricoltura ammontano a 1.200 euro. Tale somma è stata richiesta da un unico agricoltore per un terreno privo di recinzione. Nonostante l’accaduto, lo stesso agricoltore ha firmato una lettera in cui afferma che vorrebbe vedere i Mufloni protetti e mantenuti al Giglio. Inoltre, è apparso in un episodio dei "Racconti sui Mufloni" per esprimere ulteriormente la sua opinione contro l’abbattimento e l’eradicazione dei Mufloni.

GLI ESPERTI IN UNGULATI SUPPORTANO L’INIZIATIVA DI MANTENERE I MUFLONI AL GIGLIO

In questi mesi abbiamo potuto consultare numerosi esperti in ungulati e tutti concordano nel fatto che l’eradicazione del Muflone dal Giglio sia una forzatura. Gli esperti ci hanno insegnato come il problema dell’invasività di una specie sia logicamente legata al luogo ed alla densità della popolazione e che non ha senso generalizzare facendo riferimento tra l’altro a situazioni molto lontane dalla nostra (non esistono studi specifici condotti al Giglio, solamente generalizzazioni basate su ricerche afferenti isole esotiche come le Hawaii). La densità dei Mufloni al Giglio è di circa 1-2 Mufloni ogni 100 ettari, ed è ben lontana da poter costituire un pericolo per la biodiversità (che può verificarsi con densità superiori ai 28 – 30 Mufloni ogni 100 ettari, in un contesto insulare Mediterraneo). Gli esperti sottolineano anche come un fattore che le autorità devono considerare sia la contrarietà dei locali e degli amatori del Giglio riguardo al voler privare l’isola di una presenza così particolare, che ormai fa parte del paesaggio, del folklore e della storia locale.

UNA STORIA DI CONSERVAZIONE DELLA NATURA DA RACCONTARE E CUSTODIRE

L'Ente Parco sostiene erroneamente che i Mufloni siano stati introdotti in tempi recenti a scopo venatorio ma la verità è che i nostri Mufloni sono la popolazione residua di un progetto di conservazione degli anni '50 che ha contribuito con successo a salvare la specie dall'estinzione. Questo nucleo di mufloni presente al Giglio è stato costituito nel 1955, per interessamento degli zoologi e naturalisti Alessandro Ghigi (che fondò nel 1933 l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, oggi ISPRA), Augusto Toschi (profondo conoscitore e strenuo difensore della Natura), Renzo Videsott (direttore del primo parco italiano, il Parco Nazionale del Gran Paradiso) e grazie alla dedizione di Ugo Baldacci che mise a disposizione una sua proprietà recintata nell’isola, sul promontorio del Franco. Il Giglio quindi, rimarrebbe un luogo unico nel quale preservare il Muflone, anche dal punto di vista conservazionistico.

PROPOSTA PER UNA RISERVA NATURALE PROTETTA PER I MUFLONI E LA CREAZIONE DI UN PICCOLO MUSEO

Tante persone hanno proposto di proteggere i Mufloni del Giglio. Il progetto potrebbe essere iniziato immediatamente con poca spesa e svilupparsi attraverso varie fasi. Un piccolo Museo, che sarebbe il primo dell’Isola, creerebbe un'attrazione per i turisti in tutte le stagioni, promuovendo l'ecoturismo ed offrendo la possibilità di conoscere questa incredibile specie e la sua antichissima storia in Italia. Il Museo avrebbe diverse sezioni tra cui una dedicata a come il Muflone abbia contribuito alla cultura ed alla tradizione Italiana e di tutto il Mediterraneo, essendo l'antenato delle pecore domestiche. Sarà presente anche una sezione sulla produzione tradizionale di formaggio di pecora e di capra ed una possibile sala di degustazione per questi formaggi. Il costo di realizzazione ed allestimento del Museo, di circa 50 metri quadrati, ammonterebbe a circa 150.000 euro. Per l’allestimento ed il progetto del Museo si sono già offerti a titolo completamente gratuito i nostri esperti, l’ing. arch. Cesare Scarfo’ e la moglie, grafica; non si avrebbero quindi spese inerenti la progettazione e la direzione dei lavori.

BENEFICI CULTURALI E SOCIALI PER L’ISOLA DEL GIGLIO

Il Museo dei Mufloni diventerebbe un luogo di educazione e ricreazione attraverso la ricerca e l'esposizione, con la capacità di generare un benefico cambiamento sociale, culturale ed intellettuale della popolazione e dei visitatori. Questo Museo costituirebbe inoltre un luogo di incontro nel quale poter ammirare i Mufloni ed insieme raccontare il progetto di conservazione ivi realizzato a partire dagli anni '50, con il quale il Muflone fu salvato dal pericolo che allora aveva di estinguersi su due isole accanto alla nostra, la Sardegna e la Corsica, dove è attualmente specie protetta. Tale successo fu raggiunto qui al Giglio e qui questa storia è naturale che venga custodita e raccontata. La creazione di un Museo renderebbe questo patrimonio culturale presente ed accessibile a tutti. Assieme agli anziani della comunità, raccontare le storie, il folklore e le qualità davvero uniche del Muflone permetterà di apprezzare questa creatura così particolare, icona del Mediterraneo, e anche di salvaguardare l'incredibile storia della conservazione della Natura che ebbe luogo all'Isola del Giglio.

Si allega relazione illustrativa.

Cesare Scarfo’ per Save Giglio