E' una di quelle notizie che non si vorrebbero mai dare, ma purtroppo fa parte delle cose e del calo demografico, che pare sempre più inarrestabile, dell'Isola del Giglio. La squadra di calcio della nostra isola deve, per la seconda volta, rinunciare a disputare il prossimo campionato di Seconda Categoria, pur avendo vinto sul campo il diritto di farlo, durante la scorsa stagione.

Quello che è ancora più grave è che con ogni probabilità, per la prima volta nella sua storia, la polisportiva rischia di non iscriversi a nessun campionato per mancanza di atleti.

Esclusi ormai gli "anziani" che per una ventina di anni hanno onorato la maglia e ai quali non si può certo più chiedere nulla, rileviamo la totale assenza dì "nuove leve"; in poche parole, passando dalle parole ai fatti concreti, sono solo 7 o 8 i ragazzi che ad oggi sono in grado di garantire un impegno costante, ovvero non c'è più ricambio generazionale.

Stante così le cose diventa improponibile, anche economicamente, ma soprattutto per le finalità che si pone la polisportiva, pensare di acquistare una decina di atleti da "fuori" per coprire i "buchi"; la polisportiva rappresenta infatti un elemento di aggregazione sociale locale, permettendo ai ragazzi che vivono tutto l'anno sull'isola, di fare sport a livello agonistico, con tutte le conseguenze positive che ciò comporta.

Si profila quindi sempre più netta l'ipotesi di prendersi un anno di pausa per valutare meglio cosa fare in base alle risorse umane che potranno arrivare. In questo caso la struttura rimarrebbe comunque attiva e a disposizione di chi volesse fare sport. Stiamo anche pensando di iscriversi ad un campionato minore, anche di calcio a 5, da praticarsi con maggiore semplicità nella vicina Grosseto.

Non ci dilunghiamo su aspetti che non sono di nostra competenza, ma purtroppo questi sono solo alcuni dei negativi aspetti dello spopolamento dell'isola, che, quando più evidenti, quando meno, stanno segnando in modo inequivocabile questo periodo storico.

Concludiamo ringraziando tutti quelli che in questo trentennio sono stati vicini alla nostra squadra, dai dirigenti ai giocatori, ai tifosi, a tutti quelli che hanno contribuito economicamente o con la propria prestazione professionale a metterci nelle condizioni di fare sport, permettendoci dì disputare tantissimi campionati e di formare decine e decine di ragazzi.

Nonostante tutto, il nostro impegno rimarrà e non appena ci saranno le condizioni per poter ripresentare una squadra di calcio, lo faremo sicuramente. A tutto possiamo far fronte, come lo abbiamo fatto dagli anni '80 ad oggi, ma nulla si può fare se non ci sono i giocatori.