Parte Argomarine, un progetto della durata di tre anni  per sviluppare tecnologie innovative per il controllo del traffico marittimo e dell’inquinamento da idrocarburi del mare. Finanziato dalla UE nell’ambito del 7° Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo, il Progetto di cui il  Parco è coordinatore, ha ottenuto a dicembre un finanziamento di circa 3 milioni e mezzo di Euro superando una competizione di altri 350 progetti.

Domani saranno presenti presso la sede del Parco a Portoferraio i rappresentanti scientifici convenuti da tutta Europa per la partenza ufficiale del progetto che avranno così occasione, tra l’altro, di conoscere le bellezze del territorio dell’Arcipelago Toscano.

Il consorzio, coordinato dal Dr. Cocco per conto del Parco Nazionale,  è composto da otto istituti prestigiosi provenienti da 6 Paesi Europei: oltre al CNR- Istituto di Scienze e Tecnologie dell’Informazione di Pisa, due istituti universitari (Grecia e Portogallo) un Centro di Ricerche sul monitoraggio ambientale della Norvegia, una azienda hi-tech inglese,  il Parco Nazionale Marittimo dell’Isola di Zacinto (Grecia), il Nato Undersea Research Center e il Joint Research Center della Unione Europea. Sarà  presente il Dr. Maurizio Maggiore, funzionario della Unione Europea che seguirà per conto della Commissione l’andamento del Progetto.

Il Progetto è stato fortemente voluto dal presidente Mario Tozzi e dal Direttore Franca Zanichelli, che con lungimiranza, ne hanno capito immediatamente le importanti  ricadute ambientali  visti  anche i recenti episodi di smaltimenti dolosi  di rifiuti  nei nostri mari.

Un occhio che scruta il mare  con l’obiettivo di creare una centrale operativa di controllo che si avvale di sofisticate attrezzature per il monitoraggio. In particolare, l’integrazione del rilevamento satellitare con un sistema di sensori chimici e ottici potranno consentire di acquisire in tempo reale i segnali di  sversamenti nel mare e stabilire con tempestività gli interventi idonei e le bonifiche opportune. L’impiego di una tecnologia avanzata e una rete di collaborazioni transfrontaliere con esperti che saranno all’opera per costruire il sistema di controllo che avrà bisogno di ancora due anni prima di mettere in atto le campagne di sperimentazione. Le  prove saranno svolte nel mare  del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e in quello dell’isola di Zacinto in Grecia, per poi essere estese a tutto il Mediterraneo.