C’è interesse ma anche curiosità nel mondo portuale livornese per la notizia, confermata dal console di Uruguay in Toscana Silvio Fancellu, che la più grande compagnia sudamericana di fast ferries, l’argentina-uruguaiana Buquebus, si è ufficialmente candidata per rilevare la regionale toscana di navigazione pubblica Toremar.
La ‘dichiarazione d’interesse’ in attesa della preannunciata gara è stata già formalizzata da Buquebus alla Fintecna, cui fanno capo sia la Tirrenia che le regionali di navigazione. Il personaggio cui fanno riferimento in Toscana i dirigenti di Buquebus, il console Fancellu, in questi giorni è molto attivo, ed ha già preso contatto a Firenze, illustrando la prima bozza del piano d’impresa di Buquebus, con l’assessore Bartolucci, responsabile alle politiche del mare della Regione Toscana. Una prima informativa è stata anche fornita al sindacato CGIL che è di gran lunga il più ‘tesserato’ dai marittimi di Toremar.
"Il programma dell’amministratore delegato di Buquebus e dei suoi negoziatori - ci conferma Fancellu - è di fornire non solo alle istituzioni un completo piano d’impresa sui servizi, ma anche di spiegare a tutti i livelli di utenza le prospettive del proprio impegno". Si cerca, in sostanza, la massima condivisione in Toscana della ‘mission’ della grande compagnia sudamericana.
Da parte della Regione Toscana per il momento ci sono apprezzamenti per il dichiarato interesse di Buquebus, ma non molto di più. Anche perché i meccanismi di privatizzazione di Toremar sono ancora in gran parte da definire. Riccardo Conti, assessore ai trasporti della Toscana, ha dichiarato di recente a Portoferraio che c’è accordo con il governo di Roma sulla necessità di scorporare Toremar da Tirrenia e privatizzarla; Futuro in lingua ispanica per Toremar? ma non c’è ancora alcun progetto tecnico- finanziario condiviso sul come, e in particolare sulla necessità che lo Stato mantenga la sovvenzione annuale per i servizi sociali dovuti per la ‘continuità territoriale’ delle piccole isole.
Buquebus a sua volta ha preannunciato di voler mettere sul piatto non solo il suo patrimonio di 14 fast ferrie - alcuni dei quali, costruiti in Tasmania, viaggiano a oltre 50 nodi - ma anche l’esperienza dei collegamenti a lungo tenuti tra le Baleari e Barcellona. La compagnia fondata trent’anni da Juan Carlos Lopez Mena per collegare Argentina e Uruguay vanta 2,5 milioni di passeggeri all’anno e un plafond di navi noleggiate in mezzo mondo, tra cui Croazia, Italia, Spagna e Stati Uniti. E la soluzione di utilizzare per la Toremar del futuro anche - o unicamente - navi moderne noleggiate invece dei vecchi e lenti traghetti d’oggi piace assai all’assessore Riccardo Conti, che l’ha prospettata proprio nei giorni scorsi a Portoferraio. Buquebus non è la sola compagnia privata ad essersi fatta sotto per Toremar.
Fino a ieri era in pole position il gruppo di Pascal Lota con le sue navi gialle di Corsica Sardinia Ferries, soluzione gradita tra l’altro alle centrali sindacali locali, mentre veniva considerata improbabile - anche per l’evidente incompatibilità con la Moby, impegnata massicciamente sull’Elba - l’offerta di Vincenzo Onorato.
Antonio Fulvi
Direttore Gazzetta Marittima
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Autore: di Antonio Fulvi, Direttore Gazzetta Marittima
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