Il modo migliore per ricordare una persona è attraverso le sue opere, i suoi pensieri e, come in questo caso, i suoi scritti, segno tangibile di un amore viscerale per la propria terra. In quest'ottica la nostra Redazione ha accolto con piacere la proposta del Circolo Culturale Gigliese di omaggiare con questo piccolo ma significativo ricordo la figura di Giovanni Monti, scomparso prematuramente lo scorso 9 Agosto, esprimendo alla famiglia un sincero sentimento di vicinanza.

Giovanni, gigliese doc, figlio della famiglia Monti, storica proprietaria dell'omonimo bar, si era trasferito a Gravedona sul Lago di Como dove aveva messo su famiglia e svolgeva la professione di insegnante di Educazione Artistica e Storia dell'Arte. Come tutti i gigliesi trasferiti in "Continente", manteneva intatto l'indissolubile legame con la nostra isola e non perdeva occasione per studiarne con curiosità gli aspetti storici ed artistici.

giovanni monti chiesa giglio castello isola del giglio giglionewsIl piccolo volume di 10 pagine che vi proponiamo in allegato contiene due articoli, uno dei quali racconta la scoperta di alcuni "tesori" della chiesa di Giglio Castello. Insieme a Don Vittorio, Giovanni si trovò "a togliere dal torpore documenti ed oggetti di argenteria sacra ...", proprio in quell'occasione si trovò di fronte a due corone appoggiate, una sull'altra, in un angolo di un armadio ...

"... COME SI PRESENTARONO PAREVANO SENZA STORIA.

Mi sono trovato a leggere un notevole patrimonio di oggetti e paramenti liturgici, catalogabili come "arte sacra", scrupolosamente custoditi da Don Vittorio parroco di Giglio Castello. La disponibilità, la sensibilità e l'amore per l'arte e la storia di questo instancabile maestro di fede e di musica sacra, me l'hanno reso amico.

Insieme abbiamo iniziato a togliere dal torpore documenti ed oggetti di argenteria sacra riconducibili prevalentemente all'epoca barocca. Da anni assopiti nella fredda e buia sagrestia, come per magia si sono offerti ai miei occhi ed hanno parlato con il loro "effetto" totale e inconfondibile raccontando ad un gigliese la sua storia.

Non immaginavo di trovarmi di fronte a due corone appoggiate, una sull'altra, in un angolo di un armadio. Così, come si presentavano parevano senza storia; rimasi a lungo in silenzio come se mi avessero invitato a farlo, mentre venivo interpellato dal loro contenuto emozionale ed oggettivo. Si rivolgevano a me "solo" e orgoglioso di tale preferenza ho colto l'attimo per farmi raccontare quanto più possibile per soddisfare la mia curiosità. ..."


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