Il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, ha nuovamente tuonato contro gli ambientalisti: «Il catastrofismo dei soloni dell'ambiente è ciò di cui il Giglio e la Costa d'Argento hanno meno bisogno in questo momento. Davanti a quella che ad oggi è ancora una tragedia bisogna mantenere un atteggiamento di profondo equilibrio e rispetto verso le persone colpite dal dramma della perdita e di pacato e moderato ottimismo verso la buona riuscita delle operazioni».

A quanto pare Ortelli ce l’aveva soprattutto con Mario Tozzi, l’ex presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano (che al Giglio ha pure casa) che aveva definito il carburante e gli olii ancora dentro le cisterne e la sala macchine della Concordia «Un pericolo molto grave, in grado di uccidere l’Isola». 

Intervistato  sulla questione da Eco-radio, il responsabile isole minori di Legambiente, Umberto Mazzantini ha detto: «Non penso che il sindaco ce l’abbia con noi, ma comunque come “soloni” saremmo in buona compagnia, visto che sul rischio inquinamento abbiamo detto le stesse cose del ministro dell’ambiente Clini e del commissario Gabrielli. Ortelli farebbe bene a stare più attento a quello che dice: Solone, vissuto tra il 500 e 600 a.c. era uno dei 7 sapienti che  diedero ad Atene la riforma legislativa dalla quale iniziò lo sviluppo della democrazia come oggi la conosciamo. Fu modello di equilibrio e saggezza. Fu anche il primo a proporre una norma di prevenzione ambientale: prescrisse particolari cautele negli scavi vicino ad un confine, per evitare danni ai fondi vicini. Se anche Ortelli avesse usato la stessa cautela preventiva di Solone, invece di sollecitare la Costa a fare gli inchini, la Concordia non sarebbe passata un palmo dalla sua isola e non sarebbe naufragata sulle Scole».