Sono decine le segnalazioni di utenti indignati che la nostra Redazione ha ricevuto nella giornata di ieri a seguito dell'iniziativa che alcuni attivisti di Greenpeace hanno messo in atto lo scorso lunedì sulla nostra isola al fine di ripulire i fondali di Cala Cupa. L'indignazione non sta tanto nell'iniziativa in sé per sé, simile a molte altre già svolte sulla nostra isola ed apprezzate da tutti negli ultimi mesi, ma nel risalto mediatico negativo che essa ha avuto con titoli come "I fondali del Giglio come una discarica!" (VISUALIZZA ARTICOLO) e nella politicizzazione che i responsabili, secondo i gigliesi, hanno voluto dare alla vicenda per il solo scopo di sostenere la necessità di istituzione dell'area marina protetta. 

A riassumere i sentimenti di indignazione della comunità isolana le parole del Sindaco Ortelli:
"L’amministrazione comunale dell’Isola del Giglio è da anni impegnata in tema di politiche ambientali con una particolare attenzione proprio alla pulizia dei fondali, anche attraverso eventi dedicati come “Le giornate ecologiche” che più volte nel corso dell’anno vengono puntualmente organizzate. Un’attenzione particolare perché la pulizia del mare non può che essere una delle nostre priorità.

In queste iniziative così come in quelle realizzate su tutto il territorio che riguardano la pulizia anche degli oltre 50 km di sentieristica, la comunità dell’Isola del Giglio crede e punta con convinzione perché l’ambiente è la sua risorsa principale. Mentre non saranno davvero i progetti sbagliati come quelli istituiti sull’Isola di Giannutri a far conseguire quei risultati a cui tutti noi vogliamo arrivare da sempre; e cioè mantenere l’ambiente e il territorio marino ai massimi livelli qualitativi così come al Giglio è sempre stato.

Dispiace con rammarico constatare come l’isolata iniziativa di Greenpeace sappia di forte strumentalizzazione. D’altra parte, come ormai da tempo ripetiamo, la creazione del Parco mira alla nascita di progetti e azioni che non vanno nella direzione auspicata della tutela, e in modo particolare quelli previsti dalla Legge quadro 394, che perfino associazioni ambientaliste di recente hanno dichiarato di voler rivisitare perché inadeguate alle peculiarità insulari.

Ciò che, invece, registriamo per la stagione in corso è un quasi totale apprezzamento da parte delle migliaia di turisti e dei residenti per le iniziative ambientali che hanno cominciato a dare i loro frutti e che sono il vero termometro della bontà e dell’adeguatezza delle attività necessarie per ottenere risultati che durano nel tempo e che hanno fatto del Giglio una delle  mete più ambite al mondo.

Dispiace che Greenpeace si elevi a unico paladino della difesa dell’ambiente laddove la comunità gigliese ha saputo dimostrare nel tempo la validità delle azioni intraprese, mentre saremmo molto più felici se invece del sensazionalismo si entrasse nel merito delle questioni".