Il “flop” del concerto offerto dal Festival della Valdorcia il 7 Agosto non è stato dell’evento ma dell’Isola del Giglio.

Il 7 Agosto il Festival della Valdorcia è venuto al Giglio, questa volta a Giglio Porto, per suggellare il Gemellaggio artistico con il Festival MusicalGiglio, offrendo un concerto in cambio del nostro, che si è svolto a Castiglion d’Orcia il 1 agosto (Concerto di musica da camera, “Diario di casa Shuman”).
Un gemellaggio tra due territori che da tre anni si confrontano con grande spirito di amicizia, scambiandosi visite cordialissime e di larga partecipazione.
Oltre all’aspetto culturale, il gemellaggio rappresenta la memoria dell’identità per la comunità gigliese, poiché la nostra gente proviene da quel territorio ed in comune ci sono cognomi, tradizioni, usi e costumi.

Purtroppo il 7 agosto questa amicizia si è incrinata a causa di gravi atti di intolleranza e una quasi totalità di inospitalità, eppure il concerto (Motel Connection) che la Valdorcia ha offerto (hanno pagato di tasca loro 15.000 Euro) come scambio culturale e per lanciare un messaggio di amicizia ai giovani dell’isola, è stato di un elevato livello nel genere della musica rock, lo hanno confermato anche validissimi esperti della musica che erano presenti.
Sicuramente a causa delle previsioni di una larga partecipazione esterna all’isola, già nei giorni precedenti il concerto, è scaturita una preoccupazione tra la gente di Giglio Porto che, invece di prendere la piega della collaborazione per una efficace attività di prevenzione da parte di tutta la comunità (cosa assolutamente dovuta agli Amici della Valdorcia), ha generato un timore esagerato ed esasperato, un vero e proprio tam tam di voci ostili al tipo di musica che si proponeva, pronosticando violenze, saccheggi, droga e chissà cos’altro.

La mattina del sabato, mentre l’organizzazione lavorava all’installazione del palco, si sono visti gettare addosso dell’immondizia da una gigliese (la Signora F.S., delle cui generalità ho riferito al Sindaco affichè sia lui a decidere come comportarsi), proferendo loro offese pesanti. Presente anche il Direttore Artistico del Festival della Valdorcia Cristiano Pellegrini.
La stessa persona ha poi depositato sul banco bar allestito, un sacco di immondizia in segno di assoluto disprezzo: vi è rimasto per ore ed ore.
Per tutto il giorno, fino all’inizio del concerto il tam tam, per incutere paura nell’opinione pubblica, è volutamente cresciuto generando un clima di nervosismo esasperato degli abitanti ed offensivo nei confronti degli organizzatori.

Al concerto è venuta poca gente, da fuori dell’isola nessuno, tanto che il Direttore Artistico, da gran signore, per dimostrare l’assoluta buona intenzione di no profit dell’iniziativa e per avvicinare i giovani gigliesi e turisti intervenuti, ha concesso l’accesso gratuito a tutti.
Il concerto è stato bellissimo, di grande spessore artistico e culturale, NIENTE DISORDINI, NESSUNA VIOLENZA, NIENTE DROGA (una siringa l’avevamo trovata e tolta noi gigliesi, nel piazzale del Demo’s sotto i bidoni dell’immondizia, venerdi 5 Agosto, quando abbiamo preparato il materiale per il palco, questo a dimostrazione del fatto che al Giglio la droga c’è, indipendentemente dai concerti e, aggiungo, non solo d’estate … questo lo sanno tutti, ma pare non interessare o far finta di accorgersene !?!).

Questi i fatti che riferisco alla comunità gigliese, perché tutti sappiano cosa è realmente accaduto e assicuro che, se il mandato di Presidente della Pro Loco non fosse alla sua naturale scadenza a fine anno, mi sarei dimesso il giorno seguente il concerto, anzi la notte stessa quando, stanchissimo e avvilito per la vergogna, sono rimasto fino alle 4 di notte (UNICO GIGLIESE) ad aiutare gli Amici della Valdorcia a smontare le attrezzature del palco.

Gli amici della Valdorcia avevano organizzato per fine agosto e primi di settembre anche delle serate al Giglio per la presentazione di importanti libri, permettendoci di stare per giorni sulla ribalta nazionale dei più importanti quotidiani ma, come da programma e mail che ho ricevuto (allegati), HANNO DISDETTO TUTTO! (VISUALIZZA E-MAIL, VISUALIZZA CALENDARIO MANIFESTAZIONI PERSE)

Mi rivolgo ai gigliesi veri di tutta l’isola, chiedendo loro se ritengono onorevole, in memoria delle proprie radici, maltrattare i discendenti dei comuni avi e, oggi, amici d’onore della comunità isolana: il più spregevole dei gesti che gli si poteva fare era gettargli addosso l’immondizia prodotta dai gigliesi!

Le memorie dei nostri nonni, dei nostri avi, di gente accogliente, sempre e saggiamente sorridente verso l’ospite, hanno per noi il valore della sacralità.
Quando penso a mio nonno ricordo alle sue fatiche sulla barca, tra il tanfo di sentina e lo sbattimento di coda dell’aragosta venuta su per “grazia di Dio” (come diceva lui) a premiare il suo lavoro, oppure quando risalendo dalla vigna della Campana gli zoccoli dell’asino scivolava sul granito, sudato ed insomato con i cestoni d’uva, già con il sentore di mosto. Mi ricordo della vita di paese con il raglio dell’asino la mattina presto, l’odore del latte nella bottega della Barroccia e dei contenitori del gelato di Natalìa, il timbro forte della voce di Irlando nella sua bottega, la festa dei vicoli al passare della banda, l’allegro mercatino del pesce sotto il monte della chiesa e tante altre cose emozionanti.
Di queste radici e memorie noi gigliesi siamo fatti ed ogni cosa che concorre a dargli valore è per noi una grande occasione di omaggio a chi, per vivere su quest’isola, faticava tanto, pur trasmettendo allegria e serenità nello stile di vita.

Si, “sono gigliese e canto” … dice la nostra famosa canzone e proprio nel canto, nella musica, per tutti noi, avevamo trovato l’occasione di onorare, celebrare e fissare nella memoria le nostre origini, trovando amici a noi fedeli e carissimi, oltre ai grandi musicisti gigliesi del MusicalGiglio.

Grazie, amici della Valdorcia, grazie per tutto quello che ci avete dato e se non saranno i gigliesi di oggi a rispettarvi, sicuramente potrete essere soddisfatti, in cuor vostro, di aver onorato la memoria di quelle vostre famiglie Pientine e della vostra valle che i Piccolomini, centinaia di anni fa, mandarono oltre mare a dare la vita ad un territorio difficile: l’Isola del Giglio.

Un ringraziamento particolare al Direttore ed allo staff del Demo’s Hotel che hanno dato la loro disponibilità oltre misura.

Non mi esimo dalle mie responsabilità di rappresentanza e, sebbene appesantito in quei giorni da problemi familiari, chiedo scusa agli Amici della Valdorcia per non avergli dato l’attenzione e l’assistenza che sarebbero state necessarie per evitare di sentirsi un “soggetto estraneo” all’Isola del Giglio.

Walter Rossi