Pubblichiamo di seguito la traduzione di un articolo riguardante l'elmo corinzio, sostenendo il sindaco Ortelli a trovare un luogo idoneo per esporre i numerosi reperti che ci appartengono e speriamo anche l'elmo.
Restituiteci il nostro tesoro più prezioso
Elvira Hoegemann - Neues Deutschland, 14.08.2012
Pubblico appello dei cittadini del Giglio a una persona in particolare.
Giglio, piccola incantevole isola davanti alla la costa toscana, granitica e verde, pendii in fiore in quasi ogni stagione, tutt’intorno acque cristalline, splendida bellezza nel Mar Tirreno. Da gennaio però segnata dal marchio d’infamia della Costa Concordia rovesciata davanti al porto. Alla sua rimozione si sta tuttora lavorando.
Un’ingiustizia che il mondo sia venuto a conoscenza del Giglio in conseguenza di quel naufragio. Da raccontare ci sarebbero molte altre cose, per esempio di una storia secolare. Nell'antichità l'isola appartenne alla famiglia dell'imperatore Nerone. A Giannutri, vicina isoletta ancora più piccola, sono ancora visibili i resti di una residenza estiva romana. I 1500 abitanti del Giglio custodiscono anche altre testimonianze della loro antichissima storia nel nuovo museo sull’arroccato borgo del Castello dove il 27 luglio ha avuto luogo una cerimonia dedicata al tesoro più prezioso nella storia dell'isola: un elmo di bronzo decorato con raffinate incisioni. Sui lati cinghiali selvatici, sul nasale e sopra gli archi sopracciliari serpenti e motivi floreali.
Ha più di due millenni e mezzo l’elmo asportato nel 1962 da una nave affondata nelle acque del Giglio. Si era agli albori della diffusione di attività subacquee come sport di massa. Turisti provenienti da paesi ben dotati arrivarono muniti delle più moderne attrezzature subacquee che rendevano possibili immersioni ad alte profondità, tanto da raggiungere il relitto di un mercantile greco affondato all'inizio del VI secolo a. C. e da portarne in superficie i preziosi reperti che si trovavano nell’area del naufragio. Tra questi l’elmo del Giglio, un’opera di eccellente fattura.
In proposito l'archeologo britannico Mensun Bound: "Ho visto tutti gli elmi greci esistenti e questo è di gran lunga il più bello". La sensazionale scoperta archeologica però sparì immediatamente: un subacqueo se n’era impossessato. Atto illegale già a quei tempi, ma non inusuale. Vent’anni dopo l’archeologo di Oxford Mensun Bound (archeologia marina) si mise sulle tracce dell’elmo partendo dagli appunti dell'istruttore subacqueo Reg Vallintine e riuscì a trovarlo. Il sub Franz G. di Monaco di Baviera se l’era "portato via", lo aveva fatto ripulire e restaurare e lo teneva nascosto in una banca di Amburgo, in cassetta di sicurezza. Intervenne un accordo che consentì a Bound di fotografare l’elmo e di effettuare le misurazioni, in modo da poterne dare una valutazione a fini scientifici nell’ambito e nel contesto della spedizione archeologica di Bound al Giglio (dal 1982) e anche di rilevarne l’inestimabile valore. Fino ad oggi però l’elmo non è ritornato al Giglio o in Italia. Nel decennio scorso tuttavia si sono intensificate le richieste di restituzione dello splendido reperto. “Non so cosa pensino della vicenda i Gigliesi e gli altri (circa 60 milioni) legittimi proprietari dell’elmo”. - scrive nel 2008 Daniela Alecu, studiosa italiana di Storia greca e romana- “Per quanto mi riguarda, l’elmo mi appartiene. E’ mio, come il Colosseo, e lo rivoglio”.
Nel frattempo per l'isola il tema del giorno è la sua storia e sono stati raggiunti obiettivi concreti. Il nuovo museo è destinato a diventare la sede che ospiterà l’elmo. Alla cerimonia del 27 luglio, 50 anni dopo la scoperta del relitto dell’antica nave e dell’elmo, il Sindaco, la rappresentante della Soprintendenza archeologica per il Giglio, altre autorità locali e Mensun Bound hanno parlato della storia e del significato dell’elmo. Il casco è destinato a diventare un simbolo dell'isola che ha vissuto sempre del mare – afferma il Sindaco Ortelli – e dal mare proviene anche l’elmo.
Il momento clou della serata è stata la consegna di una fedelissima copia in bronzo dell’elmo, con le decorazioni ed esatte dimensioni, opera dell'artista Mario Brandaglia. Per ora dunque tale copia sostituirà l'originale nel museo. Con insistenza il Sindaco si rivolge all’opinione pubblica e in particolare a chi, “chiunque egli sia”, è attualmente in possesso dell’elmo. Lo invita a venire come ospite d’onore alla cerimonia per la collocazione dell'originale nel museo di Giglio. Auspica che l’elmo venga restituito “a questa comunità che ha dimostrato al mondo intero, in occasione di un altro grave naufragio, grande solidarietà e senso di responsabilità”.
(traduzione dal tedesco: Daniela Alecu)
"Restituiteci il nostro tesoro più prezioso"
Autore: Associazione Archeologica Isola del Giglio
1 Commenti
Posso anticipare che come Gruppo di Minoranza Consiliare abbiamo già fatto concrete proposte per la realizzazione di un progetto giá in parte finanziato che prevedeva proprio una vetrina archeologica per la collocazione dei reperti e che purtroppo è fermo dal 2009.In questi giorni comunicheremo l'iniziativa che abbiamo intrapreso in merito.
Gabriello Galli