Forse gli antiparco e i vari sindaci dell'Arcipelago Toscano, a partire da quello dell'Isola del Giglio, farebbero bene a mettersi il cuore in pace: il ministro Stefania Prestigiacomo ha annuciato alla Conferenza Nazionale sulla biodiversità che intende davvero cambiare la Legge quadro sulle Aree Protette, ma ecco come intende farlo: "Ebbene, accogliendo il contributo di tutti e del wwf in particolare credo sia venuto il momento di elaborare una legge quadro che partendo proprio dalla tutela generale della biodiversità ridefinisca anche il sistema delle aree protette. Ma una legge, anche la migliore delle leggi, non sarà, da sola, esaustiva della nostra sfida per l’ambiente. La battaglia che tutti assieme dobbiamo vincere è soprattutto culturale, per far diventare la tutela della biodiversità un valore comune, un impegno sociale diffuso, un dovere etico". D'altronde il ministro dichiara esplicitamente: "A questa piattaforma programmatica si è già giunti attraverso un confronto ampio avviato il 13 aprile scorso attraverso workshop, organizzati con la preziosa collaborazione del WWF e che si sono svolti a Firenze Padova, Napoli e presso il Parco del Circeo coinvolgendo più di 400 partecipanti".

Il modello proposto dalla Prestigiacomo per le Aree protette sembrerebbe ispirarsi a quello delle "Oasi" del Wwf, probabilmente in senso più "naturalistico" e meno "federalista" della Legge 394/91, come d'altronde lo stesso ministro ha già proposto nella sua bozza per la revisione della Legge 393/91 che aumenta i poteri del ministero, del presidente e del direttore del Parco e affida agli Enti Locali un ruolo molto marginale ed al direttivo un compito di puro assenso, non disdegnando una gestione "privata" dei parchi.

Ecco cosa ha detto il Ministro Prestigiacomo nel suo intervento, così come riportato nel sito del Ministero dell'Ambiente:
http://www.minambiente.it 

Si è chiusa stamattina, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la Conferenza per la Biodiversità

Presentata la Strategia nazionale per la biodiversità - Il Ministro Prestigiacomo annuncia una legge quadro - Premiati nove “Ambasciatori della biodiversità”
“Credo sia venuto il momento di elaborare una legge quadro che partendo proprio dalla tutela generale della biodiversità ridefinisca anche il sistema delle aree protette”. Questo l’annuncio che il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha fatto stamattina nel suo intervento, alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, concludendo i lavori della Conferenza Nazionale sulla Biodiversità, nel corso della quale sono state esposte le linee guida della Strategia Nazionale per la biodiversità.
La conferenza, che si è svolta presso l’aula magna dell’Università La Sapienza, è stata chiusa da una cerimonia a cui sono intervenuti il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il Rettore Luigi Frati, il vice direttore generale della Fao Alexander Müller, il senatore Antonio D’Alì, presidente della Commissione ambiente del Senato, l’on. Angelo Alessandri, presidente della Commissione ambiente della Camera, il prof. Luciano Maiani, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, il prof. Lamberto Maffei, presidente dell’Accademia dei Lincei, e il prof. Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze.
Difendere la Biodiversità non è difendere la natura tout court. La natura si difende da sola, si evolve, cambia.
“Difendere la biodiversità – ha affermato il Ministro Prestigiacomo - significa preservare quell’equilibrio di risorse, flora, fauna, foreste e deserti, oceani e ghiacciai, pianure, montagne, fiumi, laghi, paludi all’interno del quale ha potuto svilupparsi la nostra civiltà. Significa in primo luogo difendere l’uomo. Se scompare una specie animale o vegetale in Italia, se una zona umida viene compromessa, se un fiume viene distrutto dall’inquinamento, significa che si perde un pezzo di quel puzzle al centro del quale ci siamo noi.
E gli esempi, purtroppo tragici sono sotto gli occhi di tutti.
Le frane causate dall’uomo, laddove ha modificato indiscriminatamente l’equilibrio del territorio ci hanno fatto pagare un tributo pesante di vite umane e ci dicono che stravolgere gli assetti naturali può essere micidiale anche per l’uomo.
Oggi, Giornata mondiale della Biodiversità nell’ambito di questo 2010, Anno Internazionale dedicato a questo tema, in tutto il mondo c’è una mobilitazione forte e corale di enti, istituzioni e cittadini, sensibili al futuro del nostro pianeta, che è poi il nostro futuro. L’Italia gioca un suo ruolo a livello internazionale.
Nel 2009, nell’ambito del G8 ospitato dal nostro paese, è stato compiuto un piccolo miracolo con la firma della Carta di Siracusa, interamente imperniata sul tema della conservazione della Biodiversità che è diventata un fondamentale punto di riferimento a livello internazionale.
Abbiamo affermato, con l’accordo dei 21 paesi rappresentati, una visione della Biodiversità attiva. Una svolta significativa nell’approccio alla tutela della biodiversità.
In inglese si dice “Biodiversity is Business”, significa che gli animali, le piante, gli habitat non vanno difesi solo per una mera esigenza di conservazione fine a se stessa, ma per salvaguardare i servizi che la natura ci offre gratuitamente e che hanno un valore economico di cui si comprende l’entità solo quando vengono meno. Ho fatto l’esempio del dissesto idrogeologico, perché una seria prevenzione, che in Italia è mancata, costa infinitamente meno degli interventi emergenziali dopo i disastri. Posso farne altri.
E c’è poi tutto il versante della valorizzazione turistica delle risorse naturali che può rappresentare una ricchezza e volano di sviluppo sostenibile per i territori.
Oggi proponiamo al paese una analisi ed una visione strategica della tutela della biodiversità.
Una piattaforma programmatica che da qui alla fine dell’anno sarà confrontata:
- con le Regioni e gli enti locali, co-protagonisti essenziali di questo percorso;
- con l’associazionismo, fonte di competenze, esperienze e passione per l’ambiente
- con il mondo scientifico, supporto ineliminabile e fondamentale di ogni scelta delle istituzioni.
A questa piattaforma programmatica si è già giunti attraverso un confronto ampio avviato il 13 aprile scorso attraverso workshop, organizzati con la preziosa collaborazione del WWF e che si sono svolti a Firenze Padova, Napoli e presso il Parco del Circeo coinvolgendo più di 400 partecipanti.
Tutto ciò per giungere ad una strategia nazionale sulla biodiversità che definisca gli obiettivi operativi ed un quadro piu’ chiaro della governance.
Un lavoro che l’Italia conta di poter presentare a fine anno a Nagoya, in Giappone, alla Decima Conferenza delle Parti della Convenzione Internazionale sulla Biodiversità.
Il confronto ampio intrapreso è essenziale affinché tutti i livelli di governo sposino un nuovo approccio alla sostenibilità in cui diversità biologica, economica e culturale giocano un ruolo fondamentale e sinergico per lo sviluppo equilibrato del Paese.
Qualcuno per partito preso ha lamentato, a torto, uno scarso coinvolgimento nella elaborazione della strategia dico che questa volta hanno sbagliato polemica, perché la scelta che abbiamo fatto è la più inclusiva possibile, la più aperta, la più coinvolgente.
Tutti i contributi sono stati ben accetti, tutti i contributi saranno ben accetti. Al termine di questo dibattito faremo le scelte più condivise possibile.
Ho sempre detto e ribadisco anche oggi che l’ambiente non può e non deve essere un terreno di scontro ideologico o di schieramento, ma di condivisione e collaborazione perché è un patrimonio di tutti, una sfida che si vince o si perde tutti assieme. Una sfida nella quale ho sempre saputo di avere il più autorevole degli alleati nel Presidente Napolitano, che ringrazio ancora una volta per essere qui oggi e per la straordinaria attenzione e sensibilità con cui segue i temi dell’ambiente.
Il Ministero dell’Ambiente ha l’onere del coordinamento, della regia nazionale, della formalizzazione in linee guida ed in provvedimenti anche legislativi del quadro di indirizzo complessivo.
Abbiamo da tempo allo studio un aggiornamento della legge quadro sulle aree protette, la 394 del ’91, una buona legge che oggi risente dei suoi quasi 20 anni e ha bisogno di essere adeguata ad una realtà che è profondamente mutata.
Ebbene, accogliendo il contributo di tutti e del wwf in particolare credo sia venuto il momento di elaborare una legge quadro che partendo proprio dalla tutela generale della biodiversità ridefinisca anche il sistema delle aree protette.Ma una legge, anche la migliore delle leggi, non sarà, da sola, esaustiva della nostra sfida per l’ambiente.
La battaglia che tutti assieme dobbiamo vincere è soprattutto culturale, per far diventare la tutela della biodiversità un valore comune, un impegno sociale diffuso, un dovere etico.
Per questo decisivo è il ruolo delle istituzioni della scuola, della cultura, della ricerca.
Ed accolgo fin d’ora la richiesta del rettore Frati e me ne farò portatrice con la collega Gelmini, di istituire 100 dottorati di ricerca dedicati proprio alla Biodiversità”.
Al termine dell'evento il ministro Prestigiacomo ha consegnato la targa speciale "Ambasciatore per la Biodiversità" a illustri personalità che si sono distinte, per impegno e sensibilità nel campo ambientale.

Per la sezione "Montagna" è stato premiato l'alpinista ed esploratore Reinhold Messner.
Per la sezone "Mare" il giornalista e documentarista Folco Quilici.
Per la sezione "Animali" la giornalista e conduttrice televisiva Licia Colò.
Per la sezione "Natura" il conduttore telelvisivo Massimiliano Ossini.
Per la sezione "Media" la giornalista e conduttrice televisiva Donatella Bianchi.
Per la sezione "Territorio" l'Agesci: il capo guida Maria Teresa Spagnoletti e il capo scout Eugenio Garavini.
Per la sezione "Ricerca" il progetto Europeo "Taldice": il capo progetto Massimo Frezzotti.
Premio alla carriera al fondatore e presidente onorario del WWF Fulco Pratesi.