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Rete fantasma di 500 m ripescata dai fondali del Giglio

Rete fantasma di 500 m ripescata dai fondali del Giglio. Importante continuare in questa direzione.

Il 15 maggio scorso, l’Associazione Underwater Pro Tour ha dato il via ad un progetto molto ambizioso: la mappatura dei fondali intorno all’Isola del Giglio, allo scopo di rilevare la presenza di rifiuti ingombranti e non, e di comunicarne le coordinate a chi di competenza.

Per portare avanti il progetto, l’Associazione, gigliese, si avvale dell’appoggio dell’International Diving di Giglio Porto e di tutti i volontari che, in regola con i requisiti richiesti, vogliono partecipare alle diverse tappe (12, ognuna di circa 2000mt, e da percorrere complessivamente nell’arco di due anni), utilizzando, per lo spostamento, degli utilissimi scooter subacquei.

Nel corso della prima tappa, i subacquei dell’International Diving hanno rilevato la presenza di una rete molto lunga sui fondali di Punta della Nave e fino a Cala Cupa. La rete, abbandonata, rientrava purtroppo a pieno diritto nella categoria delle cosiddette ‘reti fantasma’, che stanno letteralmente infestando i nostri mari: si tratta di pezzi di rete o di reti intere, lunghe anche centinaia di metri, che vengono abbandonate sui fondali marini, senza alcun tipo di discernimento e consapevolezza, evidentemente, del danno che provocano. Infatti, siffatte reti, ricoprono i fondali come una vecchia coperta lisa, così da creare una barriera tra gli organismi che vivono a stretto contatto con il coralligeno o la sabbia e la loro stessa sopravvivenza: gli organismi rimangono intrappolati sotto la rete o tra le sue maglie, e non hanno via di scampo. Capita spesso, ai subacquei in immersione, di trovare questi pezzi di rete con pesci o altri organismi che non ce l’hanno fatta, morti perché ‘pescati’ da una rete che non ha più proprietari pescatori. Per non parlare dei danni alle immense foreste di gorgonie. Immaginate un bosco o una pineta che vengano intrappolati da una rete, impedendo ai rami degli alberi di respirare: è quello che succede alle gorgonie, sebbene, queste ultime, non siano vegetali ma animali. Le reti intrappolano i maestosi rami delle gorgonie che, sopraffatte, muoiono. In più, le reti sono realizzate essenzialmente in materiale plastico, che a seguito dei movimenti del mare, spesso si frantuma in tante piccole micro particelle. Queste microplastiche, sono diventate un vero e proprio problema per l’ecosistema e sono terribilmente e negativamente importanti anche per noi uomini, perché, inevitabilmente, finiscono nel pesce che noi mangiamo.. e si chiamano micro e nano plastiche, proprio perché le dimensioni sono talmente minime, che non vediamo quel che mangiamo….

Se, solitamente, International Diving si organizza con il pescatore del Giglio Francesco Dietrich per operare nel recupero di reti che vengono trovate sui fondali, o con altri pescatori che avvisano di aver perso delle reti, chiedendo assistenza subacquea per il recupero, stavolta non è stato possibile: a causa dell’estensione della rete, della presenza di organismi da ‘spostare’ e della lunghezza della stessa, che si inabissava verso Cala Cupa a profondità rilevanti, si è reso necessario l’intervento di subacquei esperti nel recupero. Contattati i referenti della Divisione Sub di Marevivo onlus, patrocinatore del progetto Underwater Pro Tour Isola del Giglio, si è iniziato ad organizzare il recupero della rete.

Nei giorni 30-31 agosto, i subacquei di Marevivo, unitamente ai volontari dell’International Diving, si sono immersi per preparare la rete, liberandola dal fondale roccioso, spostandola dagli organismi presenti e predisponendola in modo da rendere agevole le operazioni di recupero. Successivamente, proprio grazie all’aiuto di Francesco Dietrich, i subacquei di Marevivo hanno prestato assistenza durante il recupero, effettuato anche con l’ausilio di palloni di sollevamento precedentemente forniti e predisposti dagli stessi subacquei dell’Associazione ambientalista. Attimi di apprensione quando la rete, liberata fino ad una profondità di circa 80mt, ha avuto un sussulto, prima di venire definitivamente issata in barca.

Al termine delle operazioni, rese difficoltose dal mare mosso e dal traffico nautico, egregiamente regolato sia dalla Guardia Costiera dell’Isola del Giglio che dai volontari dell’International Diving che a bordo di gommone proprio, si sono spostati nello specchio d’acqua interessato dai lavori per allontanare barchini e gommoni, sono stati recuperati circa 500m di rete, prontamente consegnata in Porto per lo smaltimento.

Doverosi i ringraziamenti:

  • al Comune dell’Isola del Giglio, nelle persone del Sindaco Sergio Ortelli e dell’Assessore al Turismo Walter Rossi, per l’ospitalità riservata ai subacquei di Marevivo e per il risalto dato all’operazione. Il Comune ha patrocinato fin dall’inizio il progetto Underwater Pro Tour Isola del Giglio, facendo propria l’iniziativa che, oltre ad essere unica nel suo genere, ha un’importanza fondamentale per la salvaguardia dei fondali gigliesi, che purtroppo, per molti anni, sono stati scambiati per una discarica (come tutti i mari), come se il mare fosse un tappeto sotto il quale nascondere la polvere.
  • alla Capitaneria di Porto di Isola del Giglio, grazie al Comandante 1° M.llo NP Graziano Ghimenti per il supporto in mare sia durante le operazioni di rilevamento dei rifiuti nel corso delle tappe del progetto sin qui effettuate, sia durante il recupero appena effettuato. Collaborare con le istituzioni, quando l’interlocutore è attento alle problematiche del mare, è sempre un quid in più.
  • a Marevivo Onlus, Divisione sub, ed ai suoi subacquei volontari, egregiamente organizzati dal Responsabile Massimiliano Falleri, coadiuvato da Fabrizio Massimi, grande conoscitore del Giglio: subacquei tecnicamente preparati proprio per effettuare le operazioni di recupero più importanti e pericolose, sia per i fondali che per le persone coinvolte sott’acqua. Laddove l’iniziativa, la competenza ed i mezzi, incontrano un limite, è giusto rivolgersi a chi, da anni, difende i nostri mari (sopra e sotto) nei più svariati modi, cercando sempre di portare a casa un risultato positivo
  • al subacqueo professionista Gianluca Cireddu, titolare del Waterproof dive&service di Talamone, collega che si è immerso oltre gli 80mt per liberare la rete dal fondo. Dalla sinergia e dall’amicizia tra sub e colleghi, nascono sempre cose buone!
  • ai volontari dell’International Diving di Giglio Porto, che supporta tutta l’iniziativa: Gianmaria e Claudia per l’assistenza in acqua e in superficie, Domenico, capitano della LadyBird (barca appoggio) che è sempre una certezza e una sicurezza, e poi Fabio, che con il suo gommone ha pattugliato la zona a protezione dei subacquei, aiutato, a bordo, da Francesca e Raffaele.
  • ai volontari che stanno partecipando al progetto Underwater Pro Tour Isola del Giglio, grazie al quale è stata rilevata questa rete: International Diving con il suo staff, e poi Umberto, Daniele, Tiziana, Davide, Marco ed Elisa
  • a Francesco Dietrich, pescatore dell’Isola del Giglio, che nonostante spesso ci si ‘scontri’ bonariamente sulle attività di pesca, è sempre il primo a rispondere alla chiamata quando c’è da effettuare operazioni di pulizia
  • all’azienda Giglio Ambiente S.A.S. di Simone Madaro, che ha prontamente e, come sempre, recuperato il rifiuto per lo smaltimento in discarica
  • alle aziende, associazioni e ai privati che, in modi diversi ma tutti importanti, stanno sostenendo il progetto Underwater Pro Tour Isola del Giglio: Banor spa, che ha finanziato il recupero della rete, Lush Italia, DiveSystem, Easydive, Suex e poi Rotary Club Milano Divisione Mare Nostrum.

Il progetto continua, altre reti ci aspettano sui fondali gigliesi, già segnalate e che speriamo di poter recuperare presto, in autonomia o con l’aiuto di Marevivo Divisione Sub.

Prossimamente si terrà la quarta tappa. Noi speriamo sempre si risolva solo in una bella passeggiata sub, vorrebbe dire che c’è poco da raccogliere in mare. Ma intanto ci proviamo. E’ con l’impegno di ognuno di noi che si risolvono i problemi. L’aiuto di tutti, professionisti e non, è sempre ben accetto!

Infine, noi di Underwater Pro Tour volevamo dedicare questo piccolo, gesto ad una persona che non c’è più e con la quale spesso ci siamo trovati a parlare dell’agire concretamente, e non solo del pensare di farlo. Lui, l’architetto Bruno Begnotti, che ci ha lasciati lo scorso anno, siamo certi avrebbe plaudito all’iniziativa e ci avrebbe dato ancora più forza per portare avanti il progetto.

Bruno, questo successo per i nostri fondali, è tutto per te!

Underwater Pro Tour APS

Il video dell’operazione di recupero, girato dai subacquei di Marevivo:

Foto di Gianluca Cireddu, Domenico Battistello e dei subacquei di Marevivo onlus

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