Tanti ricordi sono affiorati nelle menti dei nostri lettori quando la pala di una gru ha distrutto il Faro Rosso; una sorta di rabbia per la perdita di un qualcosa di caro mitigata dalla necessità di rinnovamento e di messa in sicurezza del bacino portuale.

I ricordi normalmente sono destinati prima o poi al dimenticatoio. Non sempre però perché, a volte, rispuntano, inaspettate, testimonianze del passato che ci aiutano a capire e ci lasciano esterrefatti per la loro bellezza.

E’ accaduto anche nei lavori di adeguamento del Molo Rosso. La demolizione di una parte di esso per consentire il prolungamento ha fatto riemergere, dopo 94 anni, un muro di blocchi di granito a faccia vista che costituivano la parte finale del molo così come costruito in origine. La classica forma a “prua di nave” era tipicamente studiata e realizzata per spezzare il moto ondoso.

Nel 1913, durante la prima fase di allungamento, questo muro è stato inglobato nell’attuale molo che è oggi oggetto di lavori e da esso gelosamente custodito fino a pochi giorni fa.

Grazie a Pietro Baffigi che ci ha segnalato e fotografato questa “scoperta” siamo in grado di mostrarvela prima che forse (non sappiamo ancora) ritornerà ad essere ricoperta e custodita dal cemento armato della nuova struttura in costruzione.


Isola del Giglio RIEMERGE UNA TESTIMONIANZA DEL PASSATO 1

Isola del Giglio RIEMERGE UNA TESTIMONIANZA DEL PASSATO 2