Dopo due giorni di stop all'Isola del Giglio si torna a lavorare per la rimozione della Costa Concordia. L'Osservatorio di monitoraggio, nella riunione di ieri, ha dato il via libera all'installazione del cassone (sponson) S12 sul lato di dritta, proprio quello che, nei giorni scorsi, era stato bloccato perché in assenza delle documentazioni necessarie al montaggio. Un'autorizzazione, per il momento, limitata al solo cassone già presente all'Isola del Giglio.
Il via libera per l'applicazione di tutti gli altri, invece, - ha fatto sapere in serata la struttura commissariale "potrà arrivare entro pochi giorni, una volta fornita la documentazione necessaria a dimostrare come l'installazione degli sponsons sul lato di dritta non pregiudichi le eventuali attività di bonifica delle acque interne".
Tutti documenti che inevitabilmente dovranno integrare quanto previsto "nella cosiddetta fase WP7 (installazione dei cassoni di spinta lato di dritta del relitto) e nel piano di gestione delle acque interne".
E così, mentre sono riprese le attività, il nodo da sciogliere rimane ancora quello legato alle modalità di trasporto del relitto. L'Osservatorio, ha, infatti, chiesto nuovamente ai rappresentanti di Costa Crociere e del consorzio Titan-Micoperi di "conoscere gli scenari di rischio relativi sia alle modalità di trasporto sia al trattamento preventivo delle acque interne residue, al fine di porre in essere tutte le azioni possibili per prevenire e mitigare i rischi, e garantire la massima sicurezza dell'ambiente".
Un'operazione strettamente legata alla scelta del porto dove la Concordia verrà smantellata che non è ancora stata presa ma che, secondo quanto ha rivelato il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti, indirizzerebbe il relitto verso Genova o la Turchia, scelte gradite a Costa Crociere, anche se il presidente della Toscana Enrico Rossi continua ad insistere per Piombino.
Due le modalità di trasporto possibili con 17 cassoni ancora da posizionare. Se verrà deciso di utilizzare la Vanguard - che tra l'altro è stata opzionata per il mese di settembre - allora il porto di smaltimento non sarà italiano. Ma per 'caricare' il relitto sulla nave semisommergibile olandese, è necessario svuotarlo delle acque interne, in modo da garantire maggiore stabilità. Operazione che, con i cassoni montati, rischia di diventare molto complessa. O, altra ipotesi molto più probabile, venga escluso l'utilizzo della Vanguard. In questo caso lo smaltimento della Concordia avverrebbe in un porto italiano.
Cassone installato senza intoppi in 18 ore, molte delle quali notturne. Una dimostrazione che Titan/Micoperi sanno quello che stanno facendo e sarebbero in grado entro fine giugno di rimuovere il relitto...
Segue la Telenovela, puntata n° ?- Nel leggere la notizia (evidentemente attesa) mi sorprendono alcuni passaggi: - si debbono ancora integrare altre documentazioni ?? Per avere l’assenso a installare tutti i cassoni (costruiti da mesi e mesi con “milioni e milioni di Euro) ??; - l’Osservatorio chiede a Costa (adesso ?) quali sono gli scenari di rischio relativi sia alle modalità di trasporto sia al trattamento preventivo delle acque interne residue (finalmente si parla di “residue”, ammettendo che una buona parte delle stesse sono state già dilavate da due anni e mezzo di immersione nel mare); - per ‘caricare’ il relitto sulla nave semisommergibile olandese, è necessario svuotarlo delle acque interne, in modo da garantire maggiore stabilità (e quindi non c’era solo il problema dell’inquinamento dell’ambiente marino !!!).__ E infine L’Oss. Vuole il piano di gestione delle acque interne e/o la sua integrazione”… : Osservo che, questo “piano” assomiglia molto a quelle foto subacquee dei fondali e dello scafo della Concordia CHE SONO STATE “SEGRETATE” dal Commissario Gabrielli per conto dello Stato Italiano.