Al Sindaco del Comune di Isola del Giglio
Sergio Ortelli

Isola del Giglio, 07 febbraio 2011

Caro Sergio,
ho appreso con meraviglia dalla stampa la notizia della mia sostituzione quale garante dell'informazione del redigendo Piano Strutturale del Comune di Isola del Giglio con il Dr. Girolamo Lubrani, con un atto a mio parere illegittimo, dato che tale incarico non è legato alla carica amministrativa e per essere adottato prevede la revoca (motivata) del precedente garante.
Con questo non intendo sostenere che desidero rimanere io la persona designata dato il poco tempo che ho a disposizione per i miei noti e gravosi impegni professionali: anche se, a onor del vero, tale incarico mi è costato ad oggi ben poca fatica, considerando la paralisi dell'iter di approvazione del Piano (che rischia, prima o poi, un commissariamento) e sulle cui responsabilità pregresse che l'hanno determinata (leggi amministrazione Landini, di cui tu facevi parte) non voglio entrare nel merito, almeno in questa sede.
Il vero motivo di questo mio intervento risiede invece non tanto nella richiesta formale (e motivata) della mia revoca, quanto in doverose considerazioni sostanziali sul soggetto politico individuato nella recente delibera consiliare. Come noto, il Dr. Girolamo Lubrani ha infatti ricoperto, in passato, la carica di Sindaco di Isola del Giglio per ben 17 anni consecutivi, lasciando come forse unica eredità (a parte la costruzione della caserma dei carabinieri) la costruzione del residence "La Marina del Giglio". Ricordare tali vicende è oggi opportuno non tanto per gli strascichi giudiziari ancora pendenti (il mancato trasferimento di alcuni immobili all'amministrazione comunale a titolo di pagamento degli oneri di urbanizzazione) ma per ricordare che le enormi responsabilità politiche dell'intera vicenda ricadono proprio sulla persona del Dr. Lubrani. Giova infatti ricordare, sinteticamente, che la realizzazione di tale enorme cubatura (praticamente il 4° paese dell'isola) nel golfo del Campese fu prevista nell'allora Programma di Fabbricazione da lui voluto, ed in cui erano infatti previsti, nei terreni minerari ex-Montecatini, "insediamenti turistico-alberghieri" che dettero diritto, in quanto tali, ad un indice di costruzione di TRE metri cubi su ogni metro quadrato (l'indice normale al Giglio per le civili abitazioni è di 1,5 mc su 1 mq.). Tale previsione di piano consentì l'approvazione di un complesso turistico alberghiero che avrebbe dovuto, sempre nei discorsi dell'epoca, dare lavoro a decine di giovani gigliesi, a calmierare i prezzi degli appartamenti, rispetto alle cifre di mercato, per le giovani coppie che volevano sposarsi ecc. Trascorso il vincolo di destinazione alberghiera delle poche stanze vincolate per il rispetto degli standards, si giunse alla situazione attuale del residence che è, in pratica, quella di un conglomerato di appartamenti privati ad uso estivo per una volumetria di circa 23.000 metri cubi  e per un valore commerciale attuale (calcolando il costo degli appartamenti al Campese in 8-10.000 euro a mq) di circa sessanta milioni di euro. La volumetria prevista inizialmente era addirittura di 31.000 mc e fu successivamente ridotta in seguito alle proteste di persone sensibili e indignate, di cui io, a suo tempo, mi sono onorato di far parte. La collettività gigliese, oltre al danno dovuto all'impatto ambientale e paesaggistico iniziale, ha dovuto sopportare in questi anni le conseguenze del maggiore carico urbanistico in termini di approvvigionamento idrico, raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, viabilità e trasporti ecc.
Nella convenzione iniziale, come già detto, era previsto il trasferimento al Comune di un bilocale da adibire a uso ambulatorio, la ex chiesetta dei minatori, alcuni terreni. In questi anni l'ambulatorio è rientrato nel possesso del residence con la motivazione che il Comune (o meglio L'ASL) non pagava le spese condominiali, la vecchia chiesa dei minatori, ormai fatiscente, è ancora sub-iudice assieme ai pochi terreni. La Marina del Giglio accampa ulteriori diritti e chiede il rimborso della tombatura del fosso della valle Ortana, a suo tempo realizzato, oggi in verità parcheggio pubblico, ma sostanzialmente funzionale al residence.
Non conosco gli eventuali ulteriori sviluppi della vicenda per cui mi fermo qui, limitandomi a consigliarti di richiedere all'ex sindaco Dr Girolamo Lubrani l'unica cosa che, moralmente e politicamente sarebbe giusto GARANTISSE, cioè un impegno per la cessione senza condizioni al Comune gigliese dei suddetti beni, cessione a suo tempo prevista dalla convenzione da lui elaborata. Beni che comunque rappresenteranno solo briciole in confronto a ciò che avrebbe potuto ottenere a suo tempo, in sede di elaborazione dell'allora Programma di fabbricazione, a favore della collettività gigliese.

Cordiali saluti, Armando