Sea Shepherd Italia e il Parco Nazionale Arcipelago Toscano operano insieme per proteggere l’ecosistema marino
Con la visita del Vicepresidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Stefano Feri, a bordo della M/Y Conrad, si ufficializza la firma del protocollo d’intesa tra Sea Shepherd Italia e l’Ente Parco, approvato dal Consiglio Direttivo PNAT del 30 marzo scorso. L’accordo sancisce il reciproco impegno di cooperazione per la tutela della biodiversità marina all’interno delle aree di estensione a mare del Parco Nazionale Arcipelago Toscano.
Le navi di Sea Shepherd sono impegnate nel pattugliamento delle acque comprese nel Parco Nazionale già da alcune settimane. L’obiettivo è coadiuvare le autorità competenti in presenza di pesca illegale con immediata segnalazione e individuazione delle attività di bracconaggio. Le operazioni sono supportate dal Reparto Aeronavale (ROAN) della Guardia di Finanza, in coordinamento con il Corpo delle Capitanerie di Porto.
La presenza delle imbarcazioni di Sea Shepherd, riconoscibili attraverso l'effige “Jolly Roger”, fungerà da deterrente verso ogni ingresso non autorizzato, soprattutto con riferimento alle zone 1 delle aree di protezione a mare.
“L'obiettivo di questa importante intesa”, sottolinea Andrea Morello, Presidente Sea Shepherd Italia, “è quello di potenziare gli sforzi al contrasto di pratiche di pesca vietate dal regolamento del Parco e dalla normativa nazionale. Colpire la pesca illegale in modo sempre più efficace è necessario, visto che la ricchezza del patrimonio naturale ospitato dal Parco è minacciata quotidianamente dal bracconaggio.”
“I nostri impegni congiunti devono essere indirizzati alla tutela dei nostri clienti: la fauna e la flora marine, al fine di mantenere la prosperità del loro ecosistema, da cui dipende la nostra stessa esistenza.” Sea Shepherd quest’anno ha deciso di destinare parte dei propri sforzi verso un obiettivo specifico, scaturito dai recenti avvistamenti di rari esemplari di Foca Monaca nelle acque italiane. “Questo protocollo rafforza l’intento di Sea Shepherd”, continua Morello, “poiché una tutela senza compromessi dell’Arcipelago Toscano potrà ricreare quell’ambiente idoneo al ritorno della Foca Monaca nell’arcipelago, suo habitat storico fino al secolo scorso.”
Il protocollo stabilisce inoltre l’avvio di attività di sensibilizzazione su tematiche ambientali rivolte alle comunità locali. Sono previsti incontri a carattere divulgativo con lo scopo di far conoscere Sea Shepherd e la missione che da sempre ne caratterizza l’operato: preservare, difendere e proteggere i mari di tutto il mondo.
“L’accordo con Sea Shepherd – sottolinea il Presidente del PNAT Giampiero Sammuri – consolida le azioni di presidio e di tutela garantite nel Parco Nazionale, in questo caso con riferimento alle aree protette a mare. Uno sforzo ulteriore per aumentare la protezione del capitale naturale e degli habitat marini che rappresentano un’eccellenza dell’arcipelago toscano.”
“Iniziamo questa collaborazione – conclude il Vicepresidente del PNAT Stefano Feri – avendo concordato di concentrare l’attenzione e le attività di presidio nelle acque protette delle isole di Giannutri e Pianosa. Il compito di Sea Shepherd sarà quello di segnalare prontamente a Guardia di Finanza e a Capitaneria di Porto eventuali comportamenti che violino le aree protette a mare. Un impegno ed una collaborazione importanti che riteniamo darà certamente ottimi risultati.”
Dal sito dell’Associazione (https://www.seashepherd.it/) si legge “Costituita nel 1977, Sea Shepherd è un’organizzazione internazionale senza fini di lucro la cui missione è quella di fermare la distruzione dell’habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani del mondo intero, al fine di conservare l’ecosistema marino. Sea Shepherd pratica la tattica dell’azione diretta per investigare, documentare ed agire per impedire le attività illegali in alto mare. Salvaguardando la delicata biodiversità degli ecosistemi oceanici, Sea Shepherd opera per assicurarne la sopravvivenza per le generazioni future”
Foto di Sea Sheperd
Sig. Andrea Morello, si faccia portare dal Sammuri e dal Feri rispettivamente presidente e vicepresidente dell'ente parco, sugli scogli del Capel Rosso al Giglio. Lì c'è l'esempio lampante di come codesti signori siano impegnati nella "tutela delle biodiversità". E come riescano a perseguire, nei fatti, questo obbiettivo. Solo parole piene di ipocrisia.