RETE INTERNAZIONALE DELLE ISOLE SLOW
Successo per la due giorni dedicata a cibo, ambiente, sostenibilità

"Il Giglio riparte dai gigliesi" così il sindaco dell'isola Sergio Ortelli commenta l'iniziativa di Slow Food Toscana "Isole Slow" che si è svolta venerdì e sabato proprio a Isola del Giglio."Dopo la tragedia della Costa Concordia noi ripartiamo da qui: dalle nostre colture, in particolare dal vino, per continuare a vivere dei frutti del nostro territorio ". L'evento è stato possibile grazie al Comune di Isola del Giglio insieme a Titan e Micoperi, due società che stanno lavorando alla rimozione della Concordia e che contribuiscono alle iniziative culturali per il rilancio dell'isola.

Il primo giorno ha visto da una parte il confronto con le istituzioni, dal Comune di Isola del Giglio alla Provincia di Grosseto fino alla Regione Toscana, dall'altra la discussione dei veri protagonisti, gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori delle isole che hanno espresso a Slow Food le loro necessità per continuare a vivere in territori definiti "marginali".

Stagionalità del pesce, turismo responsabile, limitare la conversione di strutture agricole a seconde abitazioni, preservare le tipologie di sementi, di frutti, di ortaggi coltivati per secoli e geneticamente adattati all’isola. Questo è lo scopo comune dell'incontro, che ha visto la partecipazione anche le isole di Campania, Sicilia e Cipro e la presenza in conference call delle delegazioni di Lazio, Malta, Corsica e Croazia.

"La condotta Slow Food di Isola del Giglio può essere un laboratorio per tante piccole isole" ha dichiarato Roberto Burdese presidente di Slow Food Italia", e le Isole Slow (Ischia, Salina, Cipro, le Tremiti e non solo) saranno al centro della manifestazione internazionale Slow Fish nel 2013. "Slow Food Toscana lavora quotidianamente per salvaguardare  la cultura rurale e agricola dei territori" dichiara Raffaella Grana presidente di Slow Food Toscana "in particolare lo facciamo con il progetto "Isole Slow" nelle isole del nostro arcipelago, perché non vada perso un patrimonio inestimabile di memorie e lavoro della terra e del mare".