Comune di Isola del Giglio Provincia di Grosseto
Il Sindaco del Comune di Isola del Giglio Sergio Ortelli rende noto il programma di martedì 13 gennaio 2015, terzo anniversario del naufragio della Costa Concordia, e invita tutta la popolazione alla partecipazione.
A tre anni di distanza l’Isola del Giglio non dimentica il tragico naufragio avvenuto il 13 gennaio 2012 davanti a Giglio Porto e in cui persero la vita 32 persone. «Si tratta – spiega Ortelli – di un doveroso momento di preghiera a cui l’Isola parteciperà unita in profondo raccoglimento».
Programma:
Ore 12.00 GIGLIO PORTO Chiesa Santi Lorenzo e Mamiliano Santa Messa di suffragio officiata da don Lorenzo Pasquotti
Ore 21.30 GIGLIO PORTO da Chiesa a Molo rosso Fiaccolata in processione
Ore 21.45.7’’ GIGLIO PORTO Molo rosso Benedizione lapide, minuto di silenzio e tufata delle sirene
Quella della Concordia è, purtroppo, solo una delle numerose tragedie di "mare - cielo - terra" che, per pura fatalità, per errore umano, per terrorismo fondamentalista, per speculazione, ecc..., affliggono inconsapevoli e innocenti individui: (Titanic, 11 Settembre, Norman Atlantic, Maratona di Boston, Asia Airlines, Parigi); l'elenco sarebbe interminabile. Voglio dire che la Memoria dovrebbe superare il numero delle vittime che, direttamente o in conseguenza del fatto, sono decedute; anche i superstiti, i congiunti del morti, saranno segnati per il resto della loro vita. Io non ho idea di quanti troveranno ancora la voglia di fare una crociera. Allora ben venga una solenne manifestazione in ricordo del Naufragio, magari elencando i nomi di coloro che, comunque, sono morti per questo. Non avendo la possibilità materiale di raggiungere il Giglio chiedo, allo sconosciuto amico Pietro Rinaldi, la cortesia di recare con se anche il mio ideale ricordo e un ringraziamento anticipato. Maurizio Bonsanti
La tragedia della Concordia ha causato numerose vittime e i lavori di ripristino della situazione pre-ante non è ancora completata._ La disgrazia ha anche “sconquassato” la normale vita di una comunità che nell’immediato ha contribuito a salvare altre vite umane e rendere ai più fortunati un servizio di assistenza, accoglienza e calore umano che molti conserveranno per tutta la vita._ La sciagura ha coinvolto la nostra Amata Isola nel cuore, nell’anima e nel corpo (anche se non può disconoscersi che “alcuni” ne hanno tratto un vantaggio economico), prolungandosi per due anni e mezzo e ancora fino ad oggi, non essendo in grado di sottolineare la parola fine ._ A queste situazioni , con particolare riferimento a TUTTE le persone che meritano ricordo, solidarietà e comprensione dedicherò una giornata lavorativa, spostandomi dalla città dove vivo e andando all’Isola il prossimo martedì 13 gennaio per partecipare alle celebrazioni del terzo anniversario dell’accaduto.
Lungi da me fare polemiche insulse,perdipiu usando dei morti come pretesto. Soprattutto per le appena venti parole del mio commento. E soprattutto essere pignolo. Ricordo ora della vittima sul pioneer, ma non ricordavo affatto dell'altra. Comunque volevo solamente dire che bisogna considerare come vittima anche chi ha perso la vita nel dopo tragedia. Questo è il mio pensiero, ognuno la veda a suo modo. Mi dispiace per chi la pensa diversamente, ma non mi sento assolutamente forestiero. Per ovvi motivi. E, a modo mio,onorero' la memoria di tutte le vittime.
Apprezzo la pignoleria di Roberto Galli che ci ricorda come complessivamente i morti della vicenda Concordia siano 35 e non 34 (tantomeno 33!). Allo stesso tempo ci bacchetta come sia giusto in occasione di un anniversario ricordare (per la cronaca) il numero preciso di persone che in quella data di 3 anni fa persero la vita. Dico per la cronaca perchè dovremmo rivolgere una preghiera in qualsiasi momento dell'anno (non solo per l'anniversario) per tutti, sia per i 32 del naufragio sia per i 3 morti sul lavoro!
Se vogliamo fare i pignoli, oltre ad Israel Moreno, sono deceduti per infarto un sub (mentre si faceva la doccia sulla piattaforma Pioneer) ed il comandante di un rimorchiatore impegnato al Giglio (ormeggiato fuori il molo rosso).......Ma credo che giustamente il 13 gennaio devono essere ricordati, a perenne memoria, le persone che sono scomparse tragicamente quella notte.
ALLA FACCIA DELLA SERENITA'! Certo che in occasione di un confronto dialettico, di cui sia uno dei protagonisti, ritenga d’aver ragione, signor Carletti. E’, per così dire, tautologico, altrimenti non scenderei “in campo”. Del resto, questo è il mio mestiere da quasi sessant’anni. Cosa vuole che faccia? Che, a 75 anni, mi redima al cospetto di gente come Lei, che, nemmeno sfiorata dal dubbio (virtù laica per eccellenza) che gli altri possano essere in buonafede, s’azzarda ad asserire perentoriamente che i signori Ansaldo, Galli e Calchetti, nel far notare al Sindaco che degne di commemorazione per la tragedia della Concordia non sono 32, bensì 33 persone (e se sono 34, l’indebita – secondo il suo parere – osservazione diventa ancor più opportuna), hanno agito pretestuosamente per suscitare una polemica: “Usare …altre vittime a pretesto per una polemica insulsa mi sembra veramente triste”. Signor Carletti, s’è forse dimenticato che la “polemica” è stato Lei a suscitarla ed alimentarla con il suo intervento a difesa del Primo cittadino? E, poi, in merito ad essere o non essere Avvocato d’ufficio del Sindaco, siccome avviene per coloro che, nei fatti, “sono più realisti del re”, può accedere anche, la storia dell’umanità, nel bene e nel male male, ne è piena (guardi, ad esempio, ai Vandeani nel corso della Rivoluzione francese), che lo si possa essere per intima convinzione e, magari, senza neppure rendersene conto. Sappia, inoltre, visto che ci tengo ad avere, come si usa dire, l’ultima parola (e comunque sempre pronto a dar atto agli altri d’aver sbagliato se mi convinco della loro ragione), che durante l’intero arco della mia vita giornalistica, siccome ho sempre ben “soppesato” quello scrivevo, documentando, volta per volta, i miei punti di vista ed “i fatti” che andavo riferendo, posso ben vantarmi di non essere mai stato querelato o minacciato di querela. Cosa che, con i tempi che corrono, anche se credo non esista una precisa “statistica” in merito, mi fa pensare che potrei addirittura essere detentore d’un record. Quanto alla mia puntigliosità, infine, mi consenta di dirLe che ciò è dovuto al fatto che, mentre io cerco di sostenere i miei presupposti dialettici attraverso ragionamenti logici e citazioni di documenti probanti, a volte, e questo avviene anche sulle pagine di “GiglioNews”, i miei interlocutori, anziché entrare nel merito delle “questioni” e controbattere le mie osservazioni (che Le assicuro, mai, neppure lontanamente, ho ritenuto carismatiche od assolute, bensì sempre contestabili e perfettibili), privi d’adeguati “supporti” informativi, punti nel vivo delle loro personali “supponenze”, rispondono con apodittiche espressioni umorali di dissenso senza un minimo di supporto informativo. Magari abbandonandosi, per dissentire da ciò che “dico”, come Lei ha fatto, ad espressioni attinenti lo stile ed il modo di comunicare e non la sostanza di ciò che scrivo: “Non mi ha neanche convinto, nonostante il suo argomentare ricco ma a tratti stucchevole e ripetitivo” (non so da dove abbia tratto il ripetitivo, visto che, fin dalle Scuole Medie, è una mia “fisima” specifica quella di cercare di non ripetermi, né con le parole, né con i modi di dire, né, tantomeno, nell’esprimere concetti, e, comunque, alla luce di quanto dicevano i Latini con il loro “repetita juvant”, ben venga l’attributo). Distintamente, non sostante l'icona della "faccina" a bocca riversa che sa tanto di presa per i fondelli. Non è con il dileggio che si prevale!
Non credo che il Sindaco del Giglio, che non conosco se non per qualche intervista tv e per ciò che leggo qui su giglionews, abbia bisogno di un difensore d'ufficio come me! Non mi ha nemmeno convinto, nonostante il suo argomentare ricco ma a tratti stucchevole e ripetitivo, che in questo caso era il caso di rammentare insieme a quelle del naufragio anche le due vittime del "Cantiere Concordia". Se poi desidera avere, como noto in repliche inopportune in altre discussioni, sempre l'ultima parola, gliela lascio volentieri. :) Rimango dell'opinione di quanto sia sterile la polemica messa in piedi. Lasciamo, da forestieri, che i gigliesi celebrino l'anniversario di quella notte con le 32 vittime di quella stessa notte e lasciamo ad un secondo momento il doveroso ricordo delle due vittime del lavoro!
UN PO' DI SERENITA'! Vede, signor Carletti, la Sua "impennata", con l'accusa di fomentare una "polemica insulsa", mi fa pensare male. Ovvero che Lei si sia autonominato, ovvero sia stato nominato "Avvocato d'Ufficio" del Sindaco. E questo non sta bene, soprattutto perché, nella fattispecie, è stata fatta solo una puntualizzazione sul numero dei morti da celebrare, e, almeno per quanto mi riguarda, addirittura con la franchigia d'un atto di distrazione del Sindaco, per aver visionato frettolosamente (cosa che può succedere a chiunque) il comunicato, sicuramente predisposto dall'Ufficio stampa del Comune. Spero di sbagliarmi. E comunque, in punta di diritto, mi adeguo alla massima che impone, a chi è chiamato ad emettere un verdetto, d'attenersi alla formula giuridica che, in caso di dubbio, vuole l'assoluzione dell'imputato. Disputando però sul "caso", quale vecchio "cronista" (in Primavera compirò ben 60 anni d'attività giornalistica e 50 di professione), debbo dirLe che le "tragedie", non di rado hanno delle "code", ossia, con il passar del tempo, alle vittime di prima istanza, per cause dirette od indirette, altre se ne aggiungono. Le pare proprio il caso di fare, al riguardo, quasi si trattasse di una questione di Semantica linguistica, dei distinguo, tra le persone perite nel corso dell'evento che ha segnato dinamicamente il naufragio e quelle invece decedute in seguito, nell'ambito però d'un unico contesto, in termini di diretto rapporto tra causa ed affetto? Se la pensa in modo diverso, è libero d'intenderla come vuole. La prego , però, di prendere atto che la mia puntualizzazione, non è determinata (Le dò la mia parola) dalla voglia di polemizzare sul numero di vittime d'una tragedia che ha turbato il mondo. E, poi, se, invece di 33 sono (non lo sapevo) 34, tanto più valgono le osservazioni relative ad un atto di distrazione del Sindaco Ortelli, senza, per questo, voler speculare politicamente. Un'ultima, piccola digressione, che è, poi, un'amara constatazione, che mi porta a porre una domanda: Com'è possibile che, ad Isola del Giglio, su ogni questione, si debba, immancabilmente, essere "l'un contro l'altro armato"? Con il nuovo anno, che ha appena superato la sua prima settimana, mi auguro, di cuore, che sulla gente del Giglio, per tanti versi ammirevole e solidale, il buon Dio voglia far scendere un po' di serenità! (Che diamine!!) Abbia, quindi, i miei più benevoli saluti.
Non sono assolutamente d'accordo con i precedenti commenti. Sappiamo tutti che i gigliesi conservano un pensiero speciale per il povero Israel così come per l'altro operaio morto nel cantiere Costa Concordia. Qui stiamo parlando della ricorrenza del naufragio che ha provocato 32 morti il 13 gennaio 2012. Se vogliamo ricordare tutte le 34 vittime (non 33 !!!) possiamo farlo in ogni momento. La verità di cronaca però ci racconta che quella tragica notte i morti furono 32. Usare le altre due vittime a pretesto per una polemica insulsa mi sembra veramente triste.
Perfettamente d'accordo con la "tirata d'orecchie" figurativa, comminata, da Gabriello Galli e Stefano Ansaldo, al Sindaco, ancorché ritenga che la "gaffe" sia attribuibile più all'addetto-stampa del Comune, che al primo cittadino, il quale probabilmente ha riletto, in fretta, il comunicato, anch'io ritengo che le vittime della Concordia siano 33 e non 32 e che, quindi, in ricordo di 33 "naufraghi", sia doveroso raccogliersi in preghiera.
Quando si parla delle vittime,bisognerebbe sempre considerare che sono 33. Per rispetto a chi morto facendo il suo lavoro.
Un pensiero quel giorno vada anche ad Israel Moreno il sub spagnolo morto durante i lavori di rimozione