Riceviamo dal professor Mario Brandaglia, la nota che di seguito pubblichiamo in merito ai recenti lavori di ristrutturazione della Torre medicea di Giglio Porto ed al nostro articolo del 25 Novembre scorso.

Accettiamo le critiche che il Brandaglia ci rivolge ma ci permetta una precisazione.

In merito ai lavori effettuati sulla Torre ed a quelli che ancora si dovranno fare non abbiamo la pretesa né la competenza tecnica per poterne dissertare. Nell'articolo del 10 Settembre (
VEDI ARTICOLO) avevamo infatti riassunto quanto emerso dalla conferenza tenuta in quei giorni dall'Ingegner Scarfò proprio sulla storia della Torre.

La frase ".. lavori finali che consegneranno alla comunità il monumento in tutto il suo splendore" non era quindi un dar lustro a qualcuno o qualcosa ma semplicemente quello che per la comunità è uno speranzoso auspicio! 


"Spett. Redazione,
leggo su Giglionews, sul pezzo dedicato alla esposizione permanente di Giovanni Cavero, nella torre di Giglio Porto, parole di grande apprezzamento per i recenti lavori di “restauro”, come ad esempio che il monumento dopo i lavori, “sarà reso alla comunità in tutto il suo splendore”. Non ho nulla da ribadire circa la decisione di collocare e di esporvi le opere artistiche di Giovanni Cavero, per un lungo periodo, anzi ritengo l’iniziativa come un atto di riconoscimento e di rispetto da parte delle Istituzioni locali, verso il meritevole ed apprezzabile lavoro artistico del mio collega ed amico Giovanni, al quale vanno le mie congratulazioni ed i migliori auguri di affermazione e di successo.

Dare pubblicamente lustro a certi lavori svolti recentemente sul corpo esterno della torre, e dichiarare che il monumento sarà reso in tutto il suo splendore vuol dire esporsi a delle critiche.

Chiedo scusa ai redattori di Giglionews, se mi prendo licenza di esternare il mio totale disappunto su quanto è stato fatto e su come è stato realizzato l’intervento. Capisco che vedere la torre “sistemata” dopo secoli di abbandono e di degrado, può indurre ogni isolano ed in particolar modo ogni abitante del Porto, ad ottimismo ed entusiasmo. Ma quando si parla di restauro, le cose si fanno più complesse e l’argomento assume contorni più delicati.

Ho acquisito una certa esperienza in materia di restauri di mura del Giglio, fin dal lontano 1981, quando le mura di Giglio Castello furono scorticate dalla originale malta d’intonaco. Nell’occasione pubblicai il libro “Storia di Mura e di Piraterie” e da allora mi sono tenuto aggiornato, non solo studiando altri restauri di strutture medioevali in Italia ed all’estero, ma sviluppando anche disegni ed elaborazioni al computer, su come potevano essere le nostre mura nel loro originale splendore.

Le torri medicee del nostro territorio, rispondono alle stesse regole architettoniche ed agli stessi criteri costruttivi delle mura di Giglio Castello. In poche parole, le nostre strutture difensive, in linea con le mode dell’epoca, erano completamente intonacate e lisciate a regola d’arte in quanto si doveva proteggere l’esile muro dalle piogge, ed impedire la scalata ad eventuali assalitori. Quanto è stato fatto, sulle mura esterne della torre del Porto, a mio modesto avviso, si adatta più facilmente, ad una logica scenografica da cinema o da teatro, e meno ad un progetto di restauro di un mastio, di un torrione, storicamente finalizzato alla difesa ed alla resistenza, su cui s’impernia e si sviluppa un intero villaggio di pescatori.

Mentre colgo l’occasione di inviarvi una delle mie elaborazioni grafiche ed ipotesi di restauro esterno della torre di Giglio Porto (VEDI SOTTO), mi auguro che i futuri lavori interni siano svolti con maggiore attenzione.

Cordiali saluti
Mario Brandaglia"


Isola del Giglio TORRE DEL SARACENO: 'PIU' SCENOGRAFIA CHE RESTAURO' 1