E’ passato un anno dal naufragio della nave Concordia. Un anno in cui tutti, cittadini, soccorritori, autorità comunali sono stati giustamente ringraziati e premiati. In questi “tutti”, come molti lettori ci hanno fatto notare, crediamo che qualcuno sia stato dimenticato: i Carabinieri. Non tanto l’Arma che ha ricevuto domenica scorsa la cittadinanza onoraria del Comune, quanto piuttosto i “nostri” ragazzi, i militari con cui ogni giorno siamo abituati a convivere serenamente e che forse sono sfuggiti ai ringraziamenti perché considerati ormai parte integrante della popolazione.
I ragazzi della Stazione del Giglio, che in silenzio hanno lavorato quella notte, che - chi scrive lo può testimoniare - sono arrivati tra i primi al porto, quando c’erano solo quattro o cinque persone, quando ancora non avevamo neanche minimamente idea di quello che stava per succedere e di quello che ci aspettava.
I Carabinieri che, sia a terra (c’era il Comandante), sia in mare (con la loro piccola motovedetta), hanno attivato i soccorsi sull’isola, avvisando le autorità, si sono avvicinati cosi tanto alla nave da poter toccare lo scafo, hanno tratto in salvo naufraghi, raccogliendoli in mare o trainando zattere. I Carabinieri che, senza sosta, si sono adoperati, sia sul Giglio che a Santo Stefano, a dare conforto a chi in quella notte stava perdendo cari e punti di riferimento a livello emotivo.
I Carabinieri che nei giorni successivi hanno lavorato, incessantemente, lontano dai riflettori delle telecamere e che avevano comunque il duro compito di garantire l’ordine pubblico, il supporto ai soccorritori e la loro normale attività di controllo del territorio.
Vorremmo ricordarli a noi tutti come i soliti oscuri eroi che ogni giorno compiono il loro dovere in silenzio e che nonostante la stanchezza che in quei giorni ha pervaso tutti noi, avevano comunque un sorriso ed una parola gentile per noi isolani.
Grazie Maresciallo Belloni, grazie Maresciallo Ricci, grazie Appuntato Bartolini, grazie Carabiniere Carratù, grazie Appuntato Lepore …
Grazie inoltre ai Carabinieri di Orbetello, di Porto Santo Stefano ... che sono corsi in aiuto sulla terra ferma quella notte, richiamati dal tacito tam tam delle telefonate tra di loro …
Grazie Ragazzi ...
Un doveroso grazie ai Carabinieri dell'isola
Autore: Redazione GiglioNews
2 Commenti
io vorrei ringraziare oltre ai nostri carabinieri anche gli operatori sanitari che quella notte hanno dato esempio di abnegazione e senso umanitario che x altro quella tragica notte richiedeva.....Grazie al nostro dott.Schiaffino,alla dott.sa Domitilla, a Nanni, al suo collega e a tutti quelli che hanno dato sollievo e conforto ai feriti ....un grazie particolare và alla signora che fa la caposala in un ospedale della Liguria (Aulla)e che era ospite sulla nave (indossava il vestito da sera e i tacchi a spillo )ma nonostante ciò non ha esitato un attimo a darci il suo aiuto...e anche ai dottori ospiti anche loro sulla nave (uno era russo un altro inglese)non sono servite parole ma semplici sguardi ...GRAZIE!!!!
A seguito della pubblicazione di questo articolo abbiamo ricevuto da più parti un'osservazione, non tanto sui ringraziamenti in se per se ma sulla cronaca di quella notte.
E' talmente bella la nostra lingua e ricca di sfumature che, a volte, come in questo caso, anche l'errore di una preposizione può cambiare l'intera percezione di un concetto.
Quindi ci è sembrato doveroso, per rispondere alle numerose osservazioni, correggere la frase
[i]"I ragazzi della Stazione del Giglio ... arrivati [b]per[/b] primi al porto ..."[/i]
con la più corretta
[i]"I ragazzi della Stazione del Giglio ... arrivati [b][u]tra i[/u][/b] primi al porto ..."[/i].
Questo dovevamo per dovere di cronaca ed amore della verità.
Rimane indiscusso il sentimento di gratitudine nei confronti dei militari della stazione Carabinieri isolana e di quanti quella notte, insieme a loro, hanno contribuito alla straordinaria opera di soccorso.