Scrivo queste poche righe per ricordare, a venti anni dalla scomparsa, un vero amico del Giglio e dei gigliesi: il maggiore pilota dell’Aeronautica Militare Marco Betti, figlio di Rodolfo "Marò" Betti. Era al comando, con altri tre membri dell’equipaggio, di un G222 della 46^ aerobrigata dell’aeronautica militare con base a Pisa, che fu abbattuto in Bosnia da un missile mentre stava svolgendo una missione umanitaria; trasportavano coperte per alleviare le sofferenze di quelle popolazioni a quel tempo martoriate dalla guerra. Era il 3 settembre 1992.
Io, per la verità, Marco non è che lo conoscessi molto bene; ero invece molto legato al babbo, per la grande passione in comune per la pesca subacquea che ci accumunava; ricordo però che non mancava mai quando passava vicino al Giglio di salutare l’isola e gli amici con un volo radente fuori il Porto. Tutta la famiglia Betti, il "Marò" addirittura fin dai primi anni cinquanta, aveva da tempo fatto del Giglio la mèta preferita per le vacanze ed erano stimati e benvoluti da tutti.
A tutti, gigliesi e non, vorrei ricordare una cosa: andando a piedi da piazza della Dogana verso la caletta del Saraceno si trova una piccola piazzetta meravigliosa (io che sono del Castello, e quindi di parte, dico sempre che si tratta di un pezzetto del Castello portato al Porto). In un angolo, in alto si trova una piccola targa che ricorda questa tragedia; passando, magari in questi giorni, soffermatevi un attimo, forse servirà a far tornare Marco un po’ tra noi.
Isola del Giglio, 2 settembre 2012
Angelo Stefanini (di Ottavio)
Un ricordo di Marco Betti
Autore: Angelo Stefanini, foto Romana Tomé
4 Commenti
Innanzitutto ringrazio Angelo per aver messo in evidenza la persona e la triste ricorrenza. Anche io, quest’estate, l’avevo notata durante una passeggiata al Saraceno.
Con Marco, di cui ricordo il carattere allegro, solare, frizzante, alcune volte anche pungente, trascorrevo intere giornate a pescare con la lenza al molo (ovviamente rosso) o dietro il molo, oppure a giocare con altri ragazzi del Giglio a “guardie e ladri”.
Col passare degli anni si giocava di meno ma si parlava di più delle ragazze gigliesi.
Già a quell’epoca mi parlava della Sua passione per il volo e per gli aerei.
Poi gli studi prima ed il lavoro successivamente ci divisero.
Ci reincontrammo casualmente nella spiaggia dell’Arenella, assieme alle nostre famiglie, proprio nel Luglio dell’anno della disgrazia. L’emozione fu enorme ed un grande abbraccio ci tenne uniti per non poco tempo.
Ci raccontammo la vita passata e le aspettative di quella futura. Ad una mia domanda sulla guerra, mi rispose che questa non fa paura se svolta tra professionisti, come Lui. Semmai la paura era nei confronti di “qualche str..zo cecchino” (così mi disse testualmente).
E così fu, in quel maledetto 3 Settembre, durante le fasi di atterraggio.
Ciao Marco, non ti ho mai dimenticato e sempre ti porterò dentro di me.
Grazie Angelo, sempre attento alle belle cose,anch'io ho dei bellissimi ricordi di Marco, da piccolo abitavo proprio li vicino a quella piazzetta e ogni volta che Maro' portava la sua famiglia con Marco andavamo subito nella caletta delSaraceno a fare polpi emanava la stessa simpatia del suo babbo.
Mi ricordo che il disegno lo fece Paolo Ansaldo, la targa un artigiano di Castiglione della Pescaia e la murarono Angelo Galeotti e Marco Fanciulli.La scoprì il padre Marò.Ciao Marco
... Bravo Angelo, io ci vado spesso in quella piazzetta, sai perchè??? Mio genero Roberto era alla 46esima Squadriglia ... conosceva benissimo Betti, era una Meravigliosa PERSONA !!!Giustamente, merita ogni tanto un ... pensiero ... Grazie Angelo