Ritengo sia giusto che GiglioNews offra ai suoi lettori una notizia, un ricordo, almeno finora ignorati dagli organi d'informazione: Mike Bongiorno preferiva i fondali del Giglio a più di tanti altri. Spesso la sua barca ormeggiava al molo verde, imbarcava alcuni amici subacquei -gigliesi o foresti- per poi immergerci dove i fondali avevano un fascino, un irresistibile richiamo.

Così l'uomo di spettacolo andava alla ricerca di luoghi dove lui sarebbe stato spettatore incantato.
Le pareti di gorgonie multicolori, i verdi prati di laminarie, gli storici relitti dagli occhi passavano alla sua capace memoria.
Scendere con lui oltre il limite di sicurezza non mi creava preoccupazioni: perfezionista qual'era, per il suo dirozzamento aveva scelto un mitico istruttore: Duilio Marcante, mio amico divenuto, poi, anche suo.

Eravamo agli inizi degli anni sessanta. Un giorno insistè per andare a vedere la mina ("istrice" per i suoi percussori sporgenti dalla grande sfera) prima che gli specialisti della Marina Militare la facessero saltare.
Era localizzata a cinquantaquattro metri, poco distante dal molo verde. E fu l'unica volta in cui Mike corse un serio rischio.
Al mio segno di risalita rispose con un diniego del capo ed iniziò a nuotare parallelamente al fondale ma con movimenti scoordinati.
Primi, inequivocabili indizi di ebrezza da profondità.
All'epoca non esistervano i giubbotti ad assetto variabile ma riuscii a farlo risalire a trenta metri dove tutto tornò normale.
A confronto con i due strumenti, il suo decompressimentro non segnava in rosso il tempo d'immersione trascorso.

Si cimentò anche nella realizzazione di un lungo metraggio "il dottor Mabuse", di cui io curai la parte subacquea, sempre preoccupandosi di mostrare il Giglio nelle sue bellezze sommerse. Offrendo perennemente ai gigliesi la possibilita di qualche guadagno che, dati i tempi, erano una manna.

Beppe Rum, Titta, Filippo Fanciulli e tanti altri isolani lo aiutarono disinterassatamente: avevano intuito la correttezza, l'onestà non del personaggio ma dell'uomo Mike Bongiorno.

Se non per altro, dobbiamo ricordarlo per questo.