Con queste poche righe, voglio ricordare un grande amico del Giglio e grandissimo clarinettista Bruno Castracucchi, per noi tutti semplicemente Bruno. Ci ha lasciati ieri e, per le poche notizie di cui sono a conoscenza, in modo abbastanza improvviso, anche se da diverso tempo conviveva con una malattia degenerativa.

Che dire di Bruno: venuto al Giglio diversi anni fa, se ne era subito innamorato, prendendoci casa all’interno del Castello.

Proprio il Castello era diventato per Bruno il centro di gravità delle Sue vacanze sull’isola; passava intere giornate a suonare il clarinetto in compagnia degli amici di sempre, gigliesi e non, e se gli domandavi "Bruno ma al mare non ci vai mai?" ti sentivi rispondere "ma che ce vai a fa', va a piglia' la fisarmonica che se famo 'na sonata"!

Non c’è vicolo del Castello che non abbia sentito riecheggiare nell’aria il suono strepitoso del Suo clarinetto e rimangono memorabili le suonate fatte fuori al bar di Scipione; era un grandissimo suonatore di musica jazz ma nello stesso tempo era altresì innamorato delle canzoni del Giglio che, ricordo personalmente, amava suonare con grande piacere.

Personalmente mi mancherà un grande amico, prodigo di consigli, con il quale ho avuto il piacere e anche il privilegio, vista la Sua bravura, di suonare insieme. Un abbraccio forte va alla moglie e al figlio che gli sono stati vicini in questi ultimi anni non facili.

Ti vorrei salutare caro Bruno con un pensiero lieve; portati dietro il clarinetto perchè non vorrei che "lassù" ad aspettarti ci siano il Camorro con l’armonica a bocca e Tonino con la chitarra ed ad un certo punto si sentissero nell’aria le note di una meravigliosa Amapola.

Angelo Stefanini (di Ottavio)