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Una gigliese tra i primi pazienti trattati con i monoclonali all'ospedale Misericordia

Una gigliese tra i primi pazienti trattati con i monoclonali all'ospedale Misericordia

“Ero fiduciosa e sono stata subito meglio. Mi sento fortunata”
Somministrati a 25 pazienti

E' passato circa un mese da quando anche all'ospedale Misericordia di Grosseto è partita la somministrazione degli anticorpi monoclonali e tra i primi pazienti trattati nella Asl Toscana sud est c'è Nede Landini, cinquantenne dell'Isola del Giglio.
 
Risultata positiva al Covid, Nede è stata individuata dal team Usca, che l'ha seguita a domicilio, come possibile candidata alla cura con i monoclonali. La signora infatti è affetta da alcune patologie importanti che coinvolgono l'apparato respiratorio e presenta caratteristiche rientranti tra quelle indicate da AIFA, che pertanto la rendono un “soggetto a rischio”. 
 
“La notizia del tampone positivo è stato un duro colpo – racconta Nede – Non si pensa mai che possa capitare proprio a 'te' e invece era la realtà. Ho subito pensato ai possibili danni del virus al mio organismo, già debilitato da altre malattie, e ho provato paura. Ho avuto febbre e tipici sintomi, simili a quelli influenzali, che per fortuna non si sono aggravati. Dopo pochi giorni, come un fulmine a ciel sereno, la proposta del medico Usca di sottopormi all'innovativa terapia anti-Covid con anticorpi monoclonali, che ho subito accettato con entusiasmo. Non ho mai avuto dubbi, ho fiducia in questo studio e nel sistema sanitario in generale. Il 12 aprile scorso ho ricevuto l'infusione e a due giorni dal trattamento, dopo lievi effetti collaterali previsti come risposta immunitaria, i sintomi erano scomparsi. Per adesso sono ancora positiva, ma mi sento comunque fortunata perchè sto bene e soprattutto so che non devo più temere di essere ricoverata. Ho accettato il trattamento fiduciosa e adesso lo sono ancora di più. Ringrazio i sanitari della Asl che mi hanno seguita con cura e attenzione, la dottoressa Sara Villari dell'Igiene pubblica, gli operatori Usca e i professionisti di Malattie infettive del Misericordia dove ho incontrato la dottoressa Nencioni, direttore del reparto grossetano”.
 
Sono incoraggianti le parole di Nede a quasi due settimane dal trattamento. Nella zona sud della Toscana, la terapia con i monoclonali viene effettuata nei reparti di Malattie Infettive del Misericordia di Grosseto e del San Donato di Arezzo e all'Aou Senese. A oggi, a Grosseto sono stati sottoposti alla terapia 25 pazienti. 
 
“Gli effetti positivi avuti sulla signora Nede e sugli altri pazienti in cura sono confortanti – commenta la dottoressa Cesira Nencioni – Andiamo avanti con la somministrazione dei monoclonali che consente di inibire preventivamente l’evoluzione della malattia in determinati pazienti con quadro clinico potenzialmente a rischio e quindi di ridurre i ricoveri in ospedale. La fattiva collaborazione tra medici di medicina generale e pediatri di famiglia, Pronto soccorso e Usca sta dando ottimi risultati nell'individuazione dei pazienti eleggibili  a questo tipo di trattamento”.