Nei giorni scorsi i tecnici dell'ISPRA, incaricati del controllo dei fondali del Lazzaretto e Gabbianara oggetto di lunghi e delicati lavori di ripristino a seguito dei danni lasciati dal cantiere "Costa Concordia", hanno rinvenuto nella zona protetta una rete da pesca.
Con una lettera indirizzata a Claudio Barbaro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, Mario Pellegrini, già esponente dell'Osservatorio di Monitoraggio, ha segnalato al Ministero l'episodio con l'auspicio che si ponga maggiore attenzione ai divieti in quella zona imposti al fine di evitare che simili attività proibite possano inficiare l'opera di ripristino ambientale portata avanti con ottimi risultati negli ultimi anni.
"Carissimo Barbaro,
come già accennato telefonicamente - scrive Mario Pellegrini - durante le prospezioni odierne effettuate a scopo di monitoraggio del sito di ripristino ambientale conseguente al danno subito agli habitat a causa dell'incidente della nave Costa Concordia, la Dott.ssa Marina Penna e i suoi assistenti hanno rilevato la presenza di una rete da posta che interessava il sito di restauro denominato A5 ed evidenziato nella cartina dell'ordinanza, tale presenza è in contravvenzione all'Ordinanza in parola.
Allego inoltre una foto scattata dell'attrezzo da cui si evidenzia l'interazione negativa con il sito di ripristino dell'habitat Posidonia oceanica.
Ti richiedo pertanto che vengano presi i provvedimenti previsti dalla legge e al fine di permettere il proseguo delle attività di monitoraggio istituzionale condotto da ISPRA.
Ti sottolineo infine che le attività di rimozione dell'attrezzo debbano essere effettuate applicando tutte le cautele possibili al fine di non compromettere lo stato del ripristino.
Ti chiedo inoltre di aprire un tavolo tecnico per poter programmare e gestire tale area che mi ha visto coinvolto con l'osservatorio nominato al tempo dal prefetto Gabrielli, per più di 10 anni.
Rimango a disposizione,
Pellegrini Mario"
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