Su questa vicenda sono state dette e scritte fiumi di parole, una vicenda che andrà ad incrementare la lunga storia del Giglio, ciò che noi gigliesi abbiamo fatto quella notte ci è stato riconosciuto da tutto il mondo, una nottata intensissima, piena di shoccanti emozioni, ci stavamo muovendo in una tale sincronia e perfetta organizzazione come legati da un filo invisibile. Alle undici del giorno 14 quando gli ultimi naufraghi lasciavano l'isola, sembrava essere ritornati ormai a quelle che erano le nostre abitudini invernali, Giglio Porto aveva di nuovo assunto quell'immagine di sempre ci sentivamo di nuovo padroni e gelosi del territorio che calpestiamo ogni giorno.
Ci sbagliavamo, da lì a poche ore un altro tsunami si sarebbe abbattuto sull'isola. L'isola venne presa d'assalto da centinaia e centinaia di persone: Vigili del Fuoco, Forze dell'Ordine, operatori, mezzi di soccorso, una vera invasione. Come sappiamo in quel periodo l'isola è in completo letargo, infatti le attività aperte si contano sulle dita in quell'occasione: il Bar Ferraro (l'eroe di quella notte), una bottega alimentari, il forno e, credo, un Albergo, null'altro, ed ecco che a distanza di poche ore ancora sotto shock arriva una nuova emergenza: bisognava, in pochissimo tempo, riorganizzarci per far mangiare ed alloggiare un numero non ben definito di persone, in quelle condizioni non era facile, bisognava organizzare di corsa una mensa di massa, una cosa che al Giglio non ci saremmo mai immaginati.
Apre così il Ristorante La Paloma, dal continente, tramite la Confraternita di Misericordia, arrivano pane ed affettati ma non basta, anzi non è nulla, siamo convinti che per tutte queste persone ci sia bisogno di pasti caldi, allora decidiamo con mia moglie di mettere a disposizione la nostra cucina della Trattoria Da Ruggero, siamo frastornati non sappiamo cosa fare non sappiamo quante persone arriveranno e soprattutto dobbiamo fare un qualcosa che non abbiamo mai fatto, sull'Isola non si trova nulla, ci mettiamo d'accordo con la Misericordia provinciale per un altro tipo di organizzazione, tutto si mette immediatamente in moto, dalla Misericordia ci vengono fornite a richiesta le derrate alimentari occorrenti, intanto nei locali delle ex scuole elementari di Giglio Porto dove qualche ora prima c'erano alloggiati i naufraghi, installiamo una improvvisata mensa di massa; nel frattempo sono arrivate centinaia di persone, si incomincia finalmente a cucinare.
Mia Moglie Maria, Giovanna Rum, Eufemia Schiaffino, Pellegrini Caterina, Aroldo Pellegrini si rimboccano le maniche e cucinano per giorni e giorni, Irio, Marco Medaglini, Giulio Cavero, fanno da supporto e tramite tra la Trattoria e la mensa delle scuole, viene installato un container attrezzato vicino alla dogana con servizio H 24 per distribuzione di panini, Caffè, Thè ed altre bevande. Per far funzionare tutto ciò però occorre personale, tanto personale ed ecco che ancora una volta i gigliesi scendono in campo: si inizia in pochi ma basta un fischio ed arrivano a dar man forte dal Campese, dal Castello, dal Porto, tutti lasciano la casa in semiabbandono, sfidano il freddo ed anche la neve, si lavora a turni, giorno e notte; finalmente dopo una settimana arriva, a dar forza, la Protezione Civile, altri volontari arrivano da tutta la Toscana, anche loro gente encomiabile e generosa. L'organizzazione assume un aspetto più concreto ma i volontari continuano imperterriti a prestare la loro opera fino all'ultimo. Anche la seconda emergenza è stata superata con orgoglio di tutti, è un ennesimo successo.
Leggo l'elenco delle persone che penso sia giusto menzionare:
Rosella, Mirella, Carlo, Flora, Marilena, Franca Anichini, Susi, Cecilia, Elisabetta, Francesca, Laura, Liliana, Paola, Luciana Mattera, Luciana Brizzi, Orlandina, Renato, Katia, Franca Melis, Andrea Stefanini, Annunziata, Mario Brothel, Cristina, Gello, Alvaro Andolfi, Paola, Gabriella, Marisa, Serena, Salvatore Belardo, Angela Figara, Stefano, Gianna, Simona, Rosa, Patrizia, Marcello e Maurizio della Porta, Rosa Galli, Pepi, Emanuela, Don Lorenzo, le Suore, Valentino Bisconti, Patrizia Gallorini, Enzo, Sara e tanti altri che posso aver dimenticato.
Questa è la goccia che non ha fatto rumore ma va aggiunta a quel fiume di parole, questa è la goccia che a mio avviso non ha fatto rumore, ma il cui contributo è stato molto superiore a quel fiume di parole.
Modesti Giuseppe
Presidente Confraternita di Misericordia
Volontariato gigliese: quello che non è mai emerso
Autore: Giuseppe Modesti, Governatore Misericordia
3 Commenti
Gli spazzini mai menzionati.loro sono considerati solo quando ce da criticare e lamentarsi.
io personalmente aggiungo ace, vanessa,stefania del bar, angelica, monica, daniele, aroldo e sergione (che portavano i cornetti) e ripeto lela, annu, irio, e ringrazio tutti quelli che nel container del comitato (s.mamiliano) sono stati li pronti solo per preparare un te o un caffe caldo, i biscottini, il pane e marmellata e una parola amica... un gran conforto davvero impagabile.
ringrazio anche la ghiandona che la notte rimaneva aperta solo per tenerci compagnia :-)
Un semplice ma sentito GRAZIE. STEFANO ANSALDO di VENDELLOVA