Sono molto vicino al "grido di dolore" onesto e pacato, ma assai toccante, che Giorgio Fanciulli ha manifestato.
La cultura delle tradizioni che non si rinnova denuncia l'appassirsi delle radici.
Per aver "sofferto" una simile esperienza personale in altri contesti, ritengo che l'acuirsi di diatribe, seppur in diversi e variecati settori per "merito" dei "primati" cittadini, distolga il sentimento della partecipazione condivisa alla propria Storia.
Tanto si diffonde soprattutto nei giovani, che sono "carta assorbente", svogliati "credenti", nonché sciettici che non hanno alcuna fiducia del loro futuro, "al" e "fuori" dal Giglio.
Mi astengo con rispetto di esprimere alcuni miei pensieri, maturati intensamente (...........) in vita vissuta al Giglio, "che ancor arde....." e, ahimé, "....m'innamora"...... : tignoso e recidivo incorreggibile.
Si prenda l'entusiasmo dei "fanciulli".
Dài: un colpo di reni, e poi "ai remi" !

Nunzio Seminara