L’intervento di Greenpeace sull’Isola del Giglio si è rivelato un attacco premeditato e con esito già preparato, una spettacolarizzazione studiata a tavolino con il solo obiettivo di rilanciare l’istituzione dell’area marina protetta. Le fotografie sul sito di Greenpeace lo dimostrano. Lo striscione con la scritta “RISERVE MARINE ORA! GREENPEACE” gli attivisti se lo erano portato e non lo hanno certo trovato dentro la lavatrice.
Si può condividere l’istituzione di un parco marino o meno (questa Amministrazione non la condivide) ma non si può strumentalizzare un intervento di bonifica del fondale gettando fango sull’economia di una comunità intera.
Stupisce la superficialità con la quale esperti conoscitori dell’ambiente marino come gli attivisti di Greenpeace si siano lanciati in affermazioni come “Purtroppo, nonostante si trovi nell'area protetta del Santuario, non vi sono regole specifiche contro l'inquinamento, nessuna misura per limitare il traffico marittimo nelle zone più sensibili o controlli per evitare l'abbandono di rifiuti dalle imbarcazioni. E i ritrovamenti di ieri confermano il problema.”
Cala Cupa, per la sua peculiare conformazione, è una naturale zona di accumulo di rifiuti trasportati dal mare.
Di chi sono le 200 bottiglie di plastica?
Non dei gigliesi e forse solo in piccola parte dei diportisti che transitano in zona. Vengono quasi tutte da altrove, magari dalla costa trasportate dalle correnti insieme alle cassette di polistirolo raccolte. Allora? Istituiamo l’amp in maremma? A Giannutri c’è dal 96, ma sono quattro anni che volontari continuano a riportare a galla bottiglie e immondizie varie e ne avranno all’infinito dato che la maggior parte di quei rifiuti non vengono da Giannutri. A Capo Marino, durante la giornata ecologica di maggio, volontari hanno portato via da terra circa 2 metri cubi di plastiche spiaggiate. L’amp l’avrebbe evitato? Cala Maestra di Montecristo (Riserva Naturale Integrale e Riserva Naturale Biogenetica diplomata dal Consiglio d’Europa con 4 abitanti) è quotidianamente ripulita dai guardiani che raccolgono plastiche provenienti anche dalla Corsica. L’elenco sarebbe ancora lungo e in nessun caso si troverebbe che un’area marina protetta ha impedito lo spiaggiamento di rifiuti.
Anche riguardo alla diminuzione di cetacei mi permetto di obiettare a quanto sostenuto dagli attivisti. Sarà perché al Giglio il degrado da loro denunciato non c’è, sta di fatto che quest’estate si sono succeduti avvistamenti di capodogli, balenottere comuni e stenelle, oltre a mante, tonni, tartarughe caretta caretta e addirittura cavallucci marini nel Campese!
L’attuale Amministrazione basa il suo lavoro sulla tutela, recupero e fruibilità dell’ambiente ritenuto un bene primario imprescindibile per ogni gigliese. In due anni sono state effettuate quattro giornate ecologiche a terra e a mare, una campagna per la rimozione amianto (120 ql avviati a smaltimento, che si ripeterà), giornate formative con le scuole, pulizia dei sentieri e ripristino dei vecchi tracciati, distribuzione di portacicche da spiaggia e sensibilizzazione dei turisti, smaltimento delle barche abbandonate su Giglio e Giannutri, istituzione di un tavolo di lavoro con Coseca per lo studio di metodologie per implementare la raccolta differenziata.
Purtroppo, partendo da un comunicato stampa così sensazionalistico, la strumentalizzazione politica di una stampa superficiale ha fatto il resto e si sono letti titoli come “Da santuario dei cetacei a quello dei rifiuti”, “Isola del Giglio ridotta a una discarica” e trasmessi servizi dello stesso tenore anche nei telegiornali.
Il danno d’immagine è evidente, per un’Isola che basa la sua economia sul turismo anche subacqueo.
Chiedo quindi a Greenpeace, i cui attivisti sono famosi per la loro presenza e denuncia di situazioni di vero degrado ambientale, vero inquinamento, reale rischio per i cetacei, di voler ridare all’evento la sua reale portata.
Alessandro Centurioni
Assessore Ambiente
Comune di Isola del Giglio
ATTACCO STRUMENTALE AI GIGLIESI ED ALLA LORO ECONOMIA
Autore: Alessandro Centurioni, Assessore all'Ambiente
1 Commenti
Mi scusi... ma perchè visto che l'isola basa la sua economia sul turismo anche subacqueo non fate di tutto per tutelare il mare e i suoi fondali? 4 giornate in 2 anni? Evidentemente sono troppo poche... E poi scusi.. lei dice che c Cala Cupa, per la sua peculiare conformazione, è una naturale zona di accumulo di rifiuti trasportati dal mare. E allora? Che vuol dire? che perchè i rifiuti arrivano da lontano vanno lasciati lì?
Non riesco a capire....
Comunque... come assessore all'ambiente.. un piccolo appunto: Senza dubbio state facendo un bel lavoro, ma dia un occhio ai cassonetti della raccolta differenziata, ci troverà dentro di tutto. Quindi non mi sembra che si possa più parlare di raccolta differenziata!!! E infine... alzi gli occhi.. io l'ultima volta che sono venuto al Giglio ho visto ancora tanto amianto... Cordiali saluti.