Comune di Isola del Giglio
Provincia di Grosseto

E’ opinione diffusa che l’istituzione di zone di protezione a mare è indispensabile per la salvaguardia e la fruizione sostenibile dell’Arcipelago Toscano .  Il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano comprende già un’estesa zona di protezione a mare (circa 60.000 ettari), intorno alle isole di Giannutri, Montecristo, Pianosa, Capraia e Gorgona. E’ quindi indispensabile prevedere altre aree intorno alle isole più antropizzate: Elba e Giglio.

Il mare è abbandonato a tutto e a tutti: alle petroliere, che ci sfiorano correndo lungo le loro rotte, ma rispetto alle quali non abbiamo ancora adeguate forme di controllo e monitoraggio satellitare, con tutti gli enormi rischi del caso; ai pescatori senza scrupoli che arano secche e fondali con le reti a strascico, distruggendo il novellame ed impoverendo costantemente il nostro bene più prezioso; persino agli idioti della domenica, che ci consegnano, soprattutto in piena stagione turistica, schiume maleodoranti, sacchetti e bottiglie di plastica, strascichi di ancore ed ancorotti sulle praterie di posidonia, eliche ruotanti in mezzo ai bagnanti.

Le tematiche sull’Area Marina Protetta  per l’Isola del Giglio sono già state ampiamente discusse, e siamo  fiduciosi del fatto che se verranno prese misure adeguate a tutela dell’ ambiente, non verranno danneggiati gli interessi di chi vuole bene  all'Isola, sia residenti che non. Lo dimostra il fatto che nelle AMP  (una ventina già istituite)  risulta esattamente  il contrario, con un allungamento della stagione turistica e poi, non mi pare che tutte le località interessate siano  “desertificate” a causa della presenza dell’AMP.

Tra l’altro quella che è stata approvata è solo una  proposta dell’ Amministrazione Comunale che cerca di mettere in luce i propri aspetti sociali ed economici. Tuttavia, al riguardo, sarebbe stato utile e gradito ricevere  anche una proposta diversa, magari  di tipo “europeo” (Francia ad esempio) che ci facesse conoscere  regole – come Lei afferma -  “molto più avanzate concettualmente e che non danneggiano nessuno, con interessanti risultati”, in modo da   fare un raffronto, visto ché  siamo sempre in tempo a suggerire miglioramenti  nella fase delle discussioni e degli  incontri tecnici con il competente Ministero,  per  capire con cosa e  come dovremo confrontarci.

Vorrei precisare che nel nostro Paese non esistono aree protette a mare di grandi dimensioni, vi sono esperienze puntiformi di limitate aree, il Parco di Miramare, la riserva di Ustica e in ultimo il parco delle Cinque Terre. Anche l’esperienza francese si è indirizzata inizialmente su questo tipo di modello, ad esempio in Corsica con la riserva, puntiforme e mirata, della Scandola.

Del resto è impossibile che un argomento del genere non susciti critiche e discussioni, che probabilmente ci sarebbero state con qualunque tipo di proposta. Purtroppo o per fortuna, una Amministrazione non può limitarsi a fare considerazioni, ma ha l’ obbligo e il dovere di decidere, prima che lo facciano altri con decisioni cadute dall’alto (Ministero Ambiente) sulle quali poi non si può dialogare.

Non credo nell' abbandono dell' isola, perchè la stessa sorte dovrebbe attendere migliaia  di posti turistici sia italiani che non; al contrario qui è permesso  tutto (o quasi), tanto che la questione può essere vista all' esatto contrario: è sicuro lei che continuando  con gli scempi sui fondali fatti dalle pesche a strascico, le attività di ancoraggio di migliaia  di imbarcazioni non regolamentate e via via aggiungendo ogni altro tipo di azione incontrollata non  si arrivi ad un degrado invertibile?

In questo caso, ai villeggianti, basterebbe solo cambiare luogo di  svago.

In ogni caso, nei prossimi mesi avremo modo di capire e confrontarci con il Ministero che, di fatto è l’ Ente preposto alla istituzione dell’ AMP, per far valere quelli che per noi sono gli aspetti fondamentali.

Di seguito , per una miglior conoscenza, si riportano alcune delle aree marine protette  tratte dal sito ufficiale del Ministero dell’Ambiente che è il seguente :
http://www.minambiente.it

Le aree già istituite  sono :

Area marina protetta Isola dell'Asinara
Area marina protetta Capo Caccia - Isola Piana
Area marina protetta Capo Carbonara
Area marina protetta Capo Gallo - Isola delle Femmine
Area marina protetta Capo Rizzuto
Area marina protetta Isole Ciclopi
Area marina protetta Cinque Terre
Area marina protetta Isole Egadi
Area marina protetta Miramare
Area marina protetta Isole Pelagie
Area marina protetta Porto Cesareo
Area marina protetta Portofino
Area marina protetta Punta Campanella
Area marina protetta Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre
Area marina protetta Tavolara - Punta Coda Cavallo
Area marina protetta Secche di Tor Paterno
Area marina protetta Torre Guaceto
Area marina protetta Isole Tremiti
Area marina protetta Isola di Ustica
Area marina protetta Isole di Ventotene e Santo Stefano
Parco sommerso di Baia
Parco sommerso di Gaiola
Santuario per i mammiferi marini

Cordiali saluti.
Attilio Brothel - Sindaco