Un autunno così bello, così mite, così generoso di luci e di colori, ci reca per contro ogni giorno una pena. C’è sempre qualcuno che parte: Padre Luciano e la Pupa e Nena di Nannino e, ieri, Pino Monti. Pino s’è raccontato nel suo libretto, io l’ho ricordato nelle “Mammafette”. Mi aveva conquistato con i suoi dipinti e sul ricordo del passato avevamo fondato la nostra amicizia. Era un uomo da stimare. Aveva sofferto. Aveva lavorato tanto e non aveva mai smesso. I suoi quadretti erano un’appendice. Lui non comprava niente: tagliava il compensato, incollava e inventava i colori. Poi infine via alla fantasia. Si raccontava, lieto della sua vita semplice. Ce ne fossero uomini così! Buon viaggio Pino. E ai suoi cari l’espressione della nostra partecipazione al loro dolore.

Caterina Baffigi Ulivi