La forza è sicuramente importante, ma non bisogna mai trascurare il cervello. Anche nelle operazioni di rimozione del relitto della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata di fronte all'isola del Giglio lo scorso 13 gennaio. Un algoritmo che prevede l'altezza e l'ampiezza delle onde che stanno arrivando al molo da cinque miglia di distanza è stato acquistato dalla Regione Toscana e dala Capitaneria di porto locale per aiutare le società che stanno procedendo alla rimozione del relitto.

La formula matematica è stata messa a punto da Francesco Serafini del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e commercializzato dalla Remocean di Napoli. "L'algoritmo - spiega all'Ansa Massimo D'Ambrosio, amministratore delegato della Remocean - è stato sviluppato per essere imbarcato sulle navi e funziona cogliendo il segnale del radar e rielaborandolo con un comune personal computer che permette di ottenere tutte queste informazioni che normalmente non sarebbero ottenibili".

Infatti le sue applicazioni non si limitano a quelle della rimozione. Alcune grandi navi Grimaldi e Moby Lines stanno già provando l'algoritmo con l'intenzione di acquistarlo se soddisfatti. Saranno quindi in grado di prevedere onde anomale con un certo margine di manovra o di indirizzare la nave secondo la rotta migliore per risparmiare carburante. Il procedimento matematico potrà essere applicato anche alla barimetria e permetterà di tracciare una mappa precisa della profondità marina senza usare scandagli costosi. L'algoritmo è stato un argomento discusso oggi a Napoli a margine della presentazione degli Stati Generali del Mezzogiorno di Italcamp, che si terranno a Catanzaro il prossimo 30 giugno.