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I cinquant'anni del chiosco dell'Arenella

I cinquant'anni del chiosco dell'Arenella

1972 ... l'Isola del Giglio già iniziava a volare sull'onda dell'accoglienza turistica nata con modestia negli anni '60 del secolo scorso, per i pochi prescelti, e sino ad allora, luogo prettamente rurale e agricolo degli indigeni.

Nei borghi principali, Castello, Porto e Campese, con il turismo, già avveniva un vero cambio di genere rivoluzionario.

Il paesano Alfio Bartoletti di Padestina, detto Fiore, immerso nel mondo sudato ma dorato della vigna all'Arenella, di proprietà della moglie Franca, capì che il mare verde smeraldo, decorato da un lato dall'Isolotto e dall'altro dalla cava granitica del Piccione, aveva un'altra preziosità; lontano dall'asfalto e dai motori, custodiva la bellezza ancestrale dei loro antenati, ma doveva offrire ai viandanti, che scendevano lo scosceso stradello, anche una piccola accoglienza; così, nacque, sopra la spiaggia dorata, a ridosso del Santo e della Valle Cupa, la piccola ma preziosa attività turistica fatta di buon vino Ansonaco e semplici merende.

Fiore conosceva le crude fatiche dell'isola; oltre che vignaiolo era stato minatore e scalpellino, ma quei tempi si chiusero proprio dieci anni prima con l'espianto della miniera di pirite del Franco e l'abbandono delle cave di granito, che davano pane e companatico a tutti i gigliesi.

Una semplicità ereditata negli anni da Antonello, terzo figlio della coppia, che promise ai genitori di non abbandonare ciò che essi avevano iniziato: anzi, da sempre innamorato della sua terra e delle sue origini, ha dimostrato, con il figlio Kevin, vera passione lavorativa, abbellendo, per merito di Veruska, il luogo e il gusto della cucina senza mai soffocare scorci naturali che rendono l’Arenella spiaggia unica e ambita da attori e musicisti di fama mondiale.

2022 ... il piccolo e accogliente chiosco compie cinquant'anni.

COMPLIMENTI E TANTISSIMI AUGURI PER UNA LUNGA GESTIONE.

L’orgoglio, fa brillare gli occhi dei gestori di commozione e riconoscenza verso Franca e Fiore, umili operai della terra, che videro la possibilità di migliorare il futuro isolano da lasciare in eredità ai propri figli.

Questo mio pensiero, che amo le storie gigliesi e sono amica di tutta la famiglia, lo sento quasi doveroso dopo che il giovane Kevin, con molta semplicità e convinzione, un giorno mi disse: "Palma, il Giglio è un'isola da custodire e proteggere come un tesoro."

Palma Silvestri
Foto dell'archivio di Antonello Bartoletti.
Le due più recenti sono dell'autrice.

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