Come più volte ho detto, sono un’assidua frequentatrice della testata di Giglionews, per tenermi al corrente delle vicende gigliesi e per trarne notizie utili anche al mio lavoro di archeologo di Soprintendenza. E anche in questo caso bisogna essere grati alla redazione di Giglionews, che, con un servizio di alcuni giorni fa, ha reso comprensibile una remota segnalazione di Mario Brandaglia, indiscusso cultore della storia locale, che indicava su una planimetria dei fondali con due semplici rettangolini “due monoliti di marmo”, senza ulteriore precisazione. Le foto pubblicate dalla Redazione, certamente tratte dal prezioso archivio personale di Mario Brandaglia e le analisi che lui stesso ha fatto effettuare, consentono di dar corpo alla sintetica segnalazione e di ipotizzare l’appartenenza ad un carico antico dei due blocchi di marmo.

La notizia giunge a proposito e in coincidenza con l’avvio delle operazioni del progetto ARCHEOMAR 2, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per accertare la consistenza delle segnalazioni di giacimenti di interesse archeologico in alta profondità, proprio dall’Isola del Giglio. Il programma delle operazioni, realizzato con apparecchiature di alta tecnologia a bordo di una nave attrezzata allo scopo, è fissato sulla base delle indicazioni fornite dalla responsabile dell’Archeologia Subacquea della Soprintendenza Pamela Gambogi e dalla sottoscritta, ma non è escluso che si possa apportare qualche modifica per approfondire casi interessanti, come quello dei blocchi di marmo al Giglio.

Sugli sviluppi dell’intervento e sui risultati conseguiti verrà fatta una comunicazione al termine delle operazioni, che ovviamente si estendono a Giannutri, all’Argentario e alla costa a Nord.

Paola Rendini
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana