Che estate quest'estate. Le case assolate di sole bianco, senza respiro, senza anima. Il mare calmo, le barche ferme, bandiere in candela. Sopra la spiaggia, come un miraggio, il luccichio dell'aria surriscaldata. E silenzio, ché si fa fatica anche a parlare. Nemmeno l'ombra delle palme o delle aurecarie o dei pini reca sollievo. Solo a mezzodì, qualche volta, si leva lo scirocco, afoso, ancora gonfio com'è di caligine.
Tre mesi, ogni giorno uguale all'altro. Nel pomeriggio, senza brezza, il mare diventa una lavagna disegnata dai colori delle correnti. Eppure è vivo il mare, anche se appare inanimato. Soprattutto all'imbrunire quando incontra tramonti surreali: e tu ti abbandoni al sogno dell'immensità. Ma la sera... Giglio Castello, Porto e Campese si illuminano di mille luci e la gente, tanta quest'anno malgrado tutto, si riversa nei vicoli, sui lungomare, nei ristoranti, nei negozietti, deliziosi alcuni. Sorrisi e saluti nelle vie meno strette, quasi lo struscio di una volta.

Poi, più tardi, molti gli eventi culturali organizzati con grande cura dalla Pro-loco col patrocinio del Comune, fiero delle sue Cinque Vele e della sua iscrizione tra "i borghi più belli d'Italia". Si avverte una crescita culturale che viene avanti da un po' di tempo. Merito dei giovani gigliesi che ci offrono una speranza nuova, una fiducia maggiore nel futuro di quest'isola che pure nel passato aveva nicchie di riguardo. Un cartellone, quello della pro-Loco e delle Associazioni locali, fatto di musica, di lirica, di teatro, di mostre, di libri, di grandi artisti - alcuni gigliesi, ormai noti in Italia e all'estero - di dilettanti locali, un po' naïf forse, eppure significativi per la propensione a confrontarsi.
I restyling della Rocca Pisana al Castello e della Torre Saracena al Porto sono stati di grande aiuto. Dopo anni di lavori faticosamente ottenuti e lentamente eseguiti, della Rocca si ha una fruizione ancora parziale e temporanea. Concerti hanno deliziato gigliesi e turisti nelle chiese e persino sui traghetti della Maregiglio. Il teatro dell'isola "Pietro Buttarelli" si è esibito quest'anno tutte le settimane, nella sua sede di Giglio Porto e alla Rocca Pisana, nel "Decamerone".

Per volontà di Anna Pugliese nacque il coro che tuttora si esibisce al Giglio e in continente e che accompagna talvolta artisti lirici che allietano le serate isolane. In agosto, nella chiesa di Giglio Porto ha cantato con la soprano Elisabeth Norberg-Schulz, nata ad Oslo da madre italiana, una delle più richieste ed apprezzate artiste liriche. Al piano c'era Aurelio Scotto, gigliese doc, direttore, maestro collaboratore, pianista eccellente, compositore di grande avvenire. Nella Torre Saracena scrittori, scultori, ceramisti, pittori ed anche Argentino Pini, lupo di mare, con i suoi modelli di barche d'epoca. E musica da camera: violino, viola, violoncello con Myriam Dal Don, Mauro Tortorelli, Demetrio Comuzi, Paola Emanuele, Riccardo Agosti e Daniela Petracchi. Musiche di Strauss e Schubert sul traghetto di Maregiglio e nella azienda agricola Carfagna, un terreno scosceso sul mare, duetti e trii di archi per "un saluto al sole che pone nel vigneto". Il primo clarinetto dell'orchestra "Luigi Cherubini" diretta dal Maestro Muti e spesso ospite del Teatro e della Filarmonica della Scala, Andrea Rum, in concerto in Piazza della Rocca insieme al fisarmonicista Massimo Signorini. Un altro noto clarinettista, diplomato al conservatorio Perosi di Campobasso, il gigliese Giovanni Rosa, ha accompagnato insieme al pianista Massimo De Stefano il tenore Giovanni Mongiardino, anch'egli di madre gi gliese, in un concerto eccellente a Giglio Castello.

Mongiardino l'ho sentito la prima volta al Teatro Argentina di Roma, nell' opera "La luce del mondo". Una musica diversa da quella che attendevo. "Una musica che - dice il compositore - raccoglie i frutti di una ricerca sul suono e sugli effetti acustici verso soluzioni lontano dalle parallele etichette o indirizzi del linguaggio musicale prestando non meno attenzione alla plurale e controversa realtà di oggi". Gianni Mongiardino ci si è trovato a suo agio, nello stesso modo in cui si trova quando canta Bizet o Puccini o Verdi, per la sua facilità di fraseggio musicale e versatilità di toni. A Giglio Castello ha cantato in Piazza della Rocca. La chiamano così perché è appena ai piedi dell'antica fortezza. In realtà, è Piazza 18 Novembre, data nella quale i gigliesi ricordano la cacciata dei "turchi" (ma erano tunisini) con il contributo miracoloso di San Mamiliano, patrono dell'isola.

Il talento Aurelio Scotto, giovane professionista gigliese, ha già dietro di sé una carriera artistica brillante. Mi dice mamma Luciana che Aurelio si è nutrito di concerti quando ancora era nel suo seno. Fin da piccolissimo percepiva variazioni, tonalità diverse, dissonanze... e già alle elementari, a scuola privata di una insegnante di musica, memorizzava pagine e pagine di musica in modo sorprendente. Questa formazione di base fu determinante per il suo avvio al conservatorio "Sala" di Benevento ove, nel 2003, dopo aver conseguito la maturità classica, si laurea cum laude in pianoforte. Nel frattempo aveva superato brillantemente il compimento inferiore di Composizione ed attualmente è laureando in tale disciplina. Alessandro Bossini ha chiuso la stagione vincendo l'ennesima sfida con se stesso: la traversata a nuoto da Montecristo al Giglio. Trenta ore di nuoto, 29 miglia, in un mare di meduse e di correnti contrarie. Il 5 ottobre all'Elbaman Triathlon è divenuto campione italiano di categoria S2.