Senza farsi prendere dalla solita polemica cerchiamo di imbastire un ragionamento razionale che si dimostri utile alla comprensione di tutti e faccia prendere corpo ad una soluzione convincente sotto il profilo sia politico che tecnico. Il nostro ruolo, il ruolo di tutti gli amministratori, è quello di pianificare il futuro della comunità e costruire proposte verosimili che vadano nella direzione della crescita e della funzionalità di un sistema che spesso non dipende dalla sovranità territoriale di una Amministrazione Comunale.

Basta seguire il filo logico di quello che si sta facendo in merito alle questioni della portualità, che è una materia assai complessa che noi vogliamo fronteggiare con la massima determinazione. Si tratta di capire, di fronte al quadro attuale (istituzione autorità portuale, spostamento biglietterie, servizi per lo scalo marittimo, parcheggi a pagamento, ecc), quali sono le giuste azioni da compiere per arrivare ad una soluzione logica e funzionale ovvero definire lo standard ottimale di uno scalo marittimo, del nostro scalo marittimo. Sotto questo aspetto mi pare di avere colto, in alcuni interventi di qualche giorno fa, alcune proposte ammissibili che con queste brevi note intendo rimarcare. Si parlava infatti di possibile scalo marittimo anche all’interno dell’area portuale di Porto Santo Stefano. Su questo terreno il Comune si sta muovendo, con i tempi che corrono e che occorrono, in mancanza di soluzioni alternative.

Nell’incontro avuto con l’Assessore ai Trasporti Ceccobao, qualche giorno fa, dopo avere anticipato il disegno ai problematici “cugini” di Monte Argentario ed al settore Porti-Approdi della regione, abbiamo lungamente trattato di una nuova proposta progettuale di scalo marittimo che ha suscitato interesse da parte di tutti gli autorevoli convenuti, Presidente della Provincia compreso. Il mio intento è quello di generare speranze sul fronte dell’approdo marittimo migliore per tutti, pur rispettando la gente di Porto Santo Stefano che non deve concepire i gigliesi come sgraditi ospiti. Uscendo dal solito empasse territoriale e superando la incredibile storica avversione (ridotta per la verità), i cittadini dirimpettai dovranno considerare la nostra presenza come un importante indotto economico e reputarci come un imprescindibile volano turistico, senza mai dimenticare che rappresentiamo un loro importante punto di attrazione turistica, oggi fruibile ma domani non si sa. 

A questo punto se la Regione e la Provincia, come penso di avere capito, son presenti e coscienti, se il Comune di Monte di Argentario, invece di nicchiare per motivi contingenti, recepirà il ragionamento che fa guadagnare non solo le cosiddette riqualificazioni urbane ma anche e soprattutto il consenso politico, possiamo procedere in questa direzione di cui tutti ne avranno sicuramente da beneficiare. Altrimenti le polemiche continueranno a soffiare nel fuoco del tanto peggio tanto meglio, nell’indifferenza o, peggio ancora, nel limbo dell’immobilismo.