Prendiamo atto della lettera apparsa su Giglionews (nella rubrica "Dite la Vostra" n.d.r.) a firma del Sig. Vittorio Danei che lamenta lo stato di alcune delle sue vigne, in particolar modo le due che furono consegnate alla cooperativa, probabilmente perché ritenute non più utili o almeno di scarso valore agricolo.

Ci rammarica quanto segnalato, sia per la scelta dei toni che per quella del metodo con i quali il sig. Danei espone la questione alla collettività, danneggiando questa azienda cooperativa e assumendo un atteggiamento ai limiti della diffamazione (azione che non intraprendiamo, per il momento, soltanto per la profonda stima che ci lega a suo padre Giuseppe).

Tuttavia, non sottraendoci alle nostre responsabilità e richiamando ognuno alle sue, siamo costretti a precisare che i vigneti di cui il Sig. Danei fa menzione nel suo articolo, altro non sono che due piccoli appezzamenti di terreno, ubicati in zone non raggiungibili con automezzi e sui quali sono piantati ceppi di vite vecchissimi, ormai da qualche anno esauriti per cui sarebbe veramente difficile, oggi, immaginarli diversi.

La decisione di abbandonare la coltivazione di queste vigne, dopo averle comunque potate, in parte zappate ed effettuato i trattamenti necessari, è stata determinata dalle seguenti considerazioni:

a) il persistere per il secondo anno consecutivo di condizioni atmosferiche avverse che hanno determinato e determinano una drammatica siccità costringendo la cooperativa ad indirizzare tutte le proprie forze disponibili alla salvaguardia dei  nuovi impianti viticoli ed alla quotidiana cura delle piantagioni di barbatelle;

b) l’impossibilità di trovare sul territorio del Giglio personale idoneo al lavoro della conduzione dei vigneti. Dal primo ottobre 2011 al 31 luglio 2012 questa società è rimasta senza dipendenti ed ha condotto il lavoro nei campi grazie al contributo volontario dei propri soci. Dai primi giorni di questo mese di agosto disponiamo di mano d’opera consona al lavoro da eseguire;

c) questa cooperativa ha scelto di non proseguire la conduzione dei vigneti di proprietà Danei non solo per le ragioni sopra esposte ma soprattutto per la convinzione che l’unico intervento utile sarebbe stato la realizzazione di un nuovo impianto viticolo, con la sottoscrizione di un contratto di affitto che ad oggi ci è stato sempre rifiutato.

In aggiunta e come risulta evidente a tutti, ricordiamo che questa siccità sta causando alla nostra cooperativa danni sia alle produzioni di uva che a quella del miele, ma questo aspetto, se pure aggravante, non avrebbe cambiato il destino di tali vigneti.

Rimaniamo grati comunque a chi ha voluto consegnarci i terreni nel passato, ricordando che anche noi abbiamo fatto la nostra parte a favore dei proprietari, e segnaliamo che in molti casi l'alternativa sarebbe stata l'abbandono del vigneto da parte del proprietario, anche perché alcuni di questi vigneti sono molto scomodi da raggiungere, con il conseguente inselvatichimento delle aree e l'impossibilità di ripartire, anche in seguito, magari con delle nuove colture o vitigni.

Per questi motivi attendiamo che l’attuale Amministrazione Comunale dia seguito alle proposte avanzate dal nostro presidente circa la possibilità di giungere ad uno sviluppo organico del nostro territorio dove il settore agricolo-forestale divenga il promotore di iniziative di carattere scientifico in modo da creare le condizioni per una presenza di persone anche nei periodi invernali.

Aggiungiamo che per sua natura la cooperativa è sempre stata ed è tutt’ora una organizzazione aperta e disponibile, quindi se il Sig. Danei, come chiunque altro fosse interessato a prestare il proprio aiuto, a volersi associare o a contribuire con idee o forza lavoro, può tranquillamente farsi avanti, come è avvenuto e sta avvenendo dall'anno della sua costituzione ad oggi.

Cordialmente.
Enrico Centurioni, Presidente CdA Soc. Coop. Greppe del Giglio