L’ECO DELLA RAGIONE e L’ISOLA SLOW FOOD
Siamo slow, siamo isolani slow food, ma non lo sappiamo, o abbiamo smarrito tale concetto sepolto sotto cumuli di pseudo benessere materiale.
Ingannati dalla fretta, o meglio ancora, dalla comodità del “comprato tutto pronto”, abbiamo dimenticato i sapori che ci hanno accompagnato nella crescita isolana del vero “pronto in tavola” fumante e compartito con la famiglia nei piatti “cupi”, più comodi per potervi inzuppare il pane.
Parlo dei prodotti nostrani spontanei o coltivati che ci dà, da sempre la terra gigliese.
Siamo fortunati, non urbanizzata, quella terra trasmette odori e colori stagionali mai banali, mai scontati.
Ogni essere vivente comunica: i contatti aprono ai sentimenti anche contrastanti ma necessari all’evoluzione della personalità nell’uomo; tuttavia, tale crescita non avviene sempre in modo armonico.
Spesso è la superficialità ad avere la meglio in un percorso di vita che all’inizio si presenta ricco di energia e di stimoli esterni entusiasmanti. E se nella comunicazione le parole perdono la loro valenza più profonda, come capire il linguaggio della campagna, degli alimenti che arrivano dalla terra, la nostra terra.
Siamo isolani Slow Food e prenderne coscienza vuol dire ritornare al giusto valore di quei prodotti semplici, genuini e salutari che abbiamo un tempo, mangiato.
Vuol dire anche tornare ai Sapori simili alle parole dalla valenza più profonda e sincera.
Palma Silvestri
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